giovedì 19 marzo 2009

L'alfabeto della crisi

Il traguardo non è più la fine del mese, ma la terza settimana. E’ la crisi, bellezza. Altro che ottimismo per negare l’evidenza. Così, per restare a galla bisogna inventarsi un altro stile di vita. Cambiare i consumi vuol dire modificare la filosofia che ne è la base, recuperare l’etica del consumo stesso. Una vita più sobria passa anche attraverso l’ecologia, forme autarchiche di sopravvivenza, recupero della cultura della morigeratezza, del risparmio. Riapplicare i modelli dell’Italia del dopoguerra: abolire gli sprechi, ricominciare a fare da sé, risparmiare l’energia, l’acqua, le materie prime. Anche queste sono forme di resistenza.

A - ACQUISTI SOLIDALI
Si chiamano Gas, Gruppi di Acquisto solidale. Sono gruppi di persone che acquistano insieme all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune da ridistribuire tra loro. Si compra direttamente dal produttore locale, scegliendo prodotti biologici ed ecologici che siano stati prodotto nel rispetto delle condizioni di lavoro. Si riducono così l’inquinamento per il trasporto delle merci, i costi della distribuzione e insieme si verificano le singole scelte al consumo. I Gas stanno crescendo a dismisura, al punto che per riuscire a farne parte in più posti si è arrivati ormai a stilare liste d’attesa per i consumatori. Ci si coalizza tra amici, parenti, interi condomini o in ufficio. E per giunta si socializza.

B - BICICLETTA
Non inquina e mantiene in forma. È lo stile dei bikers, quelli che all’auto preferiscono la bicicletta. Lo stile diventa un must quando il costo della benzina non scende e lo smog annebbia la città. Si può andare con la propria bici o affittarla con il Bikesharing. In questo caso se si ha la fortuna di abitare in una città in cui è attivo il servizio, girare su due ruote è ancora più semplice. Si può prendere la bici in un punto di bikesharing e lasciarla in un altro, risparmiandosi così di doversela portare dietro necessariamente. Basta una tessera magnetica e la giusta elasticità mentale e motoria e la vita nel traffico è può essere meno spiacevole. Del resto che sia con la propria o con una affittata, pedalare non inquina e non crea problemi di parcheggio. In più «è più conveniente in termini di velocità di spostamento, impatto ambientale, energia globalmente spesa».

C - CUCINA
In voga la cucina semplice ma buona. Dalla pasta con le patate alle ricette gustose e sane per i bambini. Per imparare a cucinare tornano utili le ricette della nonna, ad esempio di nonna Clara, l’anziana italo-americana che su YouTube offre dimostrazioni della cucina della Grande Depressione. Soprattutto pasta, in tutte le salse, per esempio con patate, piselli e uova. È inglese, invece, il ricettario semplice per mamme senza soldi e senza tempo diventato un best seller. Insomma, anche la cucina è low cost, non solo negli Usa e nel Regno Unito. Si mangia sano, si eliminano spese superflue, e il piatto non piange.

D - DETERSIVI
Abracadabra. È solo un esempio, ma anche il più riuscito. Risponde all’indirizzo biodetersivi.altervista.org ed è una vera scuola di pozioni dove imparare a fare i detersivi in casa. Non soltanto quelli per piatti e stoviglie, ma anche quello da mettere nello spruzzino per i vetri, lo sturalavandini, i deodoranti per ambienti, l’anticalcare e addirittura gli stessi dosatori di detersivi. Basta una regola base: non mescolare mai prodotti acidi con prodotti basici e si possono inventare anche nuove ricette. È la strada della bio-allegria.

E - ENERGIA
Un manuale per risparmiare la Terra. A volte basta poco per non sprecare energia. In Rete si trovano manuali di ogni genere a riguardo. Scaricabile quello degli «Amici della Terra Onlus», (www.amicidellaterra.org) che consiglia: lampadine a fluorescenza compatta, spegnere sempre gli apparecchi elettrici, non tenere aperti i rubinetti o montare i frangiflusso per avere la sensazione di toccare più acqua di quella che si lascia scorrere. Anche sulla carta si può risparmiare scrivendo su entrambi i lati di uno stesso foglio. Ogni altro accorgimento è utile se lo spreco non è necessario...

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