lunedì 29 settembre 2008

Paul Connett - Basta distruggere le risorse.Ricicliamo!




Paul Connett sarà stasera a Pietrasanta, al chiostro di San Agostino, per parlare di rifiuti, ovvero di questa grande risorsa che stiamo bruciando...insieme al nostro futuro e a quello dei nostri figli.
Sappiamo benissimo, ormai non lo si può più negare, che gli impianti di incenerimento non sono sicuri e le emissioni che questi "cancrovalorizzatori" producono sono altamente nocivi per la salute.
E' storia recente quella dell'inceneritore del Pollino (Pietrasanta) che per mesi ha sforato i valori di diossine, alterando in fase di analisi, i dati degli esami.
La raccolta differenziata porta a porta permetterebbe di pensare a questi episodi di mala amministrazione e mala gestione della salute pubblica, come a un brutto ricordo.
Paul Connett ci spiegherà come attuare la strategia RIFIUTI ZERO

Non mancate!

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venerdì 26 settembre 2008

QUI MILANO LIBERA!




Venerdì 26 settembre, presso la sala congressi della Croce Verde




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giovedì 25 settembre 2008

intervista all'inventore dell'impronta ecologica

Oggi, 23 settembre 2008, è l' Earth Overshoot Day. Il giorno in cui l'umanità ha utilizzato tutte le risorse che la natura riesce a generare in un anno secondo il Global Footprint Network fondato da Mathis Wackernagel. Questo significa che ci occorre circa 1,4 volte la Terra per soddisfare le nostre necessità. Ci stiamo mangiando il pianeta. Il blog ha intervistato Wackernagel, l'inventore del concetto di impronta ecologica, un indice statistico che mette in relazione il consumo di risorse naturali con la capacità della Terra di rigenerarle.
"I monaci italiani introdussero il concetto di contabilità per i soldi. L'impronta ecologica è qualcosa di simile applicato alle risorse: se pensiamo come contadini, invece che ai soldi pensiamo a quanto territorio abbiamo disponibile per i pascoli, le coltivazioni eccetera. Questo è ciò che abbiamo a disposizione e quello che usiamo per il cibo, l'energia, eccetera.Se guardiamo quante risorse consumiamo dal primo gennaio al 23 settembre, l'Overshoot Day, e facciamo un confronto con la produzione annua totale vediamo che dal primo gennaio al 23 settembre abbiamo consumato tutte le risorse che la Terra è in grado di rigenerare in un intero anno.Quando sono nato, nel 1962, l'umanità usava la metà delle risorse rigenerabili in un anno.Finora siamo riusciti, con la tecnologia, a spremere il pianeta. Alcune aree del mondo hanno sperimentato il collasso perché sono troppo povere per importare risorse extra rispetto a quelle che riescono a produrre in loco.La Svizzera, ad esempio, che è abbastanza ricca consuma tre volte le risorse che il suo ecosistema riesce a rigenerare. Finché avrà sufficienti risorse finanziarie, potrà comprare le risorse naturali. Le ultime stime per l'Italia sono per il 2003: 4,2 ettari di spazio ecologico produttivo rispetto a 1,8 disponibili nel mondo; un po' meno di tre volte quello che è disponibile nel mondo. La biocapacità dell'Italia è di un ettaro per persona, un po' di più della metà della media mondiale. Ci vogliono quindi 4 Italie per supportare il consumo degli italiani. Altri casi sono Haiti o il Darfur, che sono molto più limitati nella disponibilità di risorse in loco e finite queste non sono in grado di importare risorse extra da fuori e si trovano a fare i conti con gravi carenze di materie prime.Ci sono bellissimi esempi storici, belli anche perché lontani nel tempo. Quando l'impero romano era al suo apice, a Roma abitavano un milione di persone. Quando l'impero collassò, la città non riuscì più a trasportare le risorse dai posti più lontani. La città in pochissimo tempo scese a 50.000 abitanti appunto perché poteva contare sulle risorse locali non riuscendo a trasportarne da fuori. Questo è il miglior esempio storico.Ci sono tre aree su cui ci dobbiamo concentrare: la prima è che, come per l'economia, dobbiamo essere coscienti di quanto spendiamo e quanto utilizziamo.Una buona contabilità non salva dalla bancarotta, ma aiuta a capire quanto ci siamo vicini.La seconda: se si guarda alle infrastrutture costruite oggi o nel passato... le infrastrutture rimangono per decenni. Pensate a come sono costruite le vostre città: questo determina come vivete in queste città, determina per decenni quanto le case consumano.La terza, è orientare l'innovazione nella giusta direzione. L'innovazione è il miglior strumento per risolvere i problemi, ma se non è concentrata sui problemi giusti questi non verranno risolti. Se abbiamo chiare le questioni da risolvere possiamo raggiungere gli obiettivi dell'innovazione più facilmente e iniziare a investire in questi obiettivi.Posso dirvi quale energia useremo, è abbastanza ovvio: oggi usiamo circa 15 terawatt di energia per alimentare l'economia mondiale. Il Sole fornisce 175.000 terawatt al nostro pianeta. Quindi di sicuro questa sarà la fonte utilizzata maggiormente, come abbiamo fatto nel passato, nei primi 500.000 anni della storia dell'uomo.Io spero che inizieremo a capire che i rifiuti non sono la fine del ciclo, ma l'inizio.I nostri rifiuti possono diventare una significativa risorsa per la nostra economia: la cosa peggiore che possiamo fare con i rifiuti è mescolare rifiuti diversi, è uno spreco.Separandoli hanno molto più valore: dalla carta si ricava carta, dal metallo il metallo, eccetera.L'organico può diventare concime tramite il compostaggio senza contaminare il resto dei rifiuti.Alcune parti possono avere un valore energetico che si può ricavare dalla combustione.I rifiuti dunque possono essere una grande opportunità e una risorsa per l'economia e non il problema che sono oggi." M.Wackernagel

per la versione sottotitolata in italiano clicca su:
http://www.youtube.com/watch?v=_QkH1sYwRuU

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domenica 14 settembre 2008

Eventi

Vi segnalo alcune iniziative, alcune già in corso:

E' in corso fino al 14 settembre, a Calci (Pisa), la festa della fertilità, coralità e sobrietà: "Il lombrico, le api e la cicala". Il programma può essere letto su: http://www.gascalci.org/.

Domenica 14 settembre alle ore 21.00, a Borgo a Mozzano nel Salone delle feste ex convento delle oblate vicino al Comune, Alex Zanotelli parlerà sul tema "Undicesimo: non incenerire. I rifiuti come sintomo di uno sviluppo sbagliato".
http://files.meetup.com/371491/zanotelli.pdf

Punto a capo - una nuova sobrietà per abitare la terra
Il tema che quest'anno la CEI ha proposto per la terza giornata per la salvaguardia del Creato è: " Una nuova Sobrietà per Abitare la Terra" Nell'immediato, il tema della sobrietà, rimanda spesso immagini di rinuncia, di scelte estreme e di sacrificio. Ma fino ad una generazione fa la sobrietà era la modalità naturale con cui si viveva.La proposta è quella di un' affascinante Sobrietà tutta da scoprire che risponda al desiderio di ricostruire una autentica qualità della vita.La manifestazione quest'anno proporrà questo tema: "punto a capo – una nuova sobrietà per abitare la terra" e si svolgerà dalle ore 15 del 21 Settembre domenica presso il Parco Fluviale, Terrazza Petroni, monte S. Quirico a Lucca.
evento:http://www.diocesilucca.it/news.php?id_news=364&n=N&id_coor=901
loc.:http://www.diocesilucca.it/documenti/festa_del_creato_depliant.pdf

Martedì 23 settembre dalle ore 9.30, si terrà nella sala consiliare del Comune di Carrara, in piazza 2 giugno, il convegno "Mercato Biologico & Tipico di Carrara", Esperienze e punti di vista a confronto. Molti qualificati i relatori invitati ad intervenire. Qui trovate la locandina con tutti i dettagli dell'evento. A margine del convegno si svolgerà probabilmente anche un incontro tra una delegazione dei GAS Toscani e l'assessore regionale Eugenio Baronti per le politiche dei consumatori; è quindi molto gradita la presenza dei GASati e Gasisti soprattutto dei gruppi di Massa e Carrara, e anche da tutta la Toscana per iniziare a programmare il convegno da fare in regione a Firenze per inizio Ottobre.

http://www.gas.ms.it/eventi/951/convegno-sul-mercato-biologico-tipico-di-carrara

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martedì 9 settembre 2008

INCONTRO INTERPROVINCIALE DEI MEETUP


IL VIDEO DELL'INCONTRO SARA' CARICATO APPENA POSSIBILE. GRAZIE




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lunedì 8 settembre 2008

Piero Ricca a Viareggio



L'arrivo di Piero Ricca e la sua "QUI MILANO LIBERA", nella nostra città , Viareggio, era stato programmato per il 25 luglio , ma a causa d' impegni imprevisti l'appuntamento con la libera informazione e il modo che Piero Ricca adotta per svolgere una cittadinanza attiva, è saltato al 26 settembre.
Dunque , ci siamo, mancano pochi giorni...
Piero Ricca porterà a Viareggio una serie di video frutto del suo operato da cittadino attivo ed impegnato a smascherare ed affrontare , muso a muso, il politico o il giornalista di turno, se questo ha ovviamente passato il limite della decenza.
Per decenza intendiamo non abusare della propria posizione politica per gestire i propri affari personali, magari a discapito dell'altrui salute, dei risparmi o della stessa fiducia degli elettettori.
Per decenza vogliamo intendere che non è accettabile che un giornalista possa dire o scrivere falsità o servire interessi di partito o interessi politici.
In ambo i casi, giornalisti, politici, funzionari pubblici, banchieri e imprenditori, quando sbagliano e a spese del comune cittadino, è giusto che rispondano dei loro errori, senza scappare, senza fuggire, senza fare scene mute.
Piero Ricca c'insegna a non aver paura e ad affrontare il problema di petto, in maniera non violenta, legale, preparata e in modo che tutti possano accedere a questo genere d'informazione, attraverso youtube, attraverso il suo blog, pieroricca.org.
Sarà con noi per una sera, dedicata alla libertà di esercitare un nostro diritto costituzionale, l'art.21 , la libertà d' espressione.
Vi aspettiamo il 26 settembre presso la Croce Verde Viareggio , ore 21,00.

p.s.

nel piccolo, anche i grilli versiliesi stanno applicando il metodo Ricca...

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domenica 7 settembre 2008

Io RIFIUTO l'inceneritore!

PUNTANDO A RIFIUTI ZERO
10 passi per partire a livello locale

(altrimenti guardatevi questo:"Viaggio all'inferno pardon nell' inceneritore"
http://www.pressante.com/content/view/514/34/)

Ogni Comunità è diversa. Non c’è un’unica via per PREVENIRE,RIDURRE,
RIUSARE,RICICLARE O COMPOSTARE I MATERIALI SCARTATI.
Per esempio la separazione manuale dei “riciclabili”può essere appropriata in una Comunità ma non in un’altra. PER ESEMPIO I 10 PASSI SOTTO ELENCATI SONO APPLICABILI ALLA MAGGIOR PARTE SE NON A TUTTE LE SITUAZIONI LOCALI MOTIVATE A PERSEGUIRE UN FUTURO A “ZERO RIFIUTI”.
Un gruppo sociale o un Governo locale possono scegliere qualsiasi “PASSO” da cui partire. Questi passi non si escludono a vicenda . Coinvolgere la partecipazione delle Comunità locali nelle decisioni amministrative AUMENTERA’ IL SUCCESSO di ogni programma di gestione degli scarti.
Questo piano può essere adottato sia A LIVELLO LOCALE CHE NAZIONALE, dipende da quale approccio si otterranno migliori risultati in ciascuna situazione. Inoltre si può lavorare assieme a molti gruppi e Comunità per adottare CONTEMPORANEAMENTE l’obiettivo “rifiuti zero”e questo processo può guidare verso un obiettivo cittadino e perfino nazionale.

1- Si adotta un piano che non prevede il ricorso all’incenerimento degli scarti. Meglio ancora è se il piano si definisce “Gestione delle Risorse” ed abbraccia il modello “rifiuti zero”come visione per il futuro. Si organizza la prevenzione dei rifiuti, il riuso,la riparazione,il riciclaggio e il compostaggio come “CUORE”del piano. Si adottano obiettivi temporali per la eliminazione dei rifiuti e per il riciclaggio. Si curano,in particolare,una buona conduzione, il dialogo e l’informazione su come progredire verso un’economia a “rifiuti zero”. Si prende posizione contro la privatizzazione e la centralizzazione del sistema di gestione degli scarti. Si valorizzano i contributi provenienti dai cittadini per costruire un ampio sostegno pubblico ai programmi di riduzione dei rifiuti e per costruire una rete che coinvolga tutti i portatori di interessi nel progetto e nel miglioramento del programma. ORGANIZZARE LA PARTECIPAZIONE DELLA COMUNITA’assume un gran significato.

2- Si decentra la gestione dei rifiuti attraverso la progettazione di iniziative
a livello locale ricorrendo a risorse provenienti dalla Comunità e favorendo i gruppi sociali. Le esperienze locali non devono essere relegate al rango di piccoli sforzi. Le iniziative che a livello locale hanno avuto successo devono essere fatte conoscere ed estese. Per queste occorre provvedere ad una struttura istituzionale che permetterà di farle conoscere e di divenire la tendenza principale (per esempio attribuendo un “marchio” al terriccio proveniente dalle attività di compostaggio). Occorre favorire gli sforzi provenienti da esperienze decentrate piuttosto che enfatizzare una iniziativa centrale per risolvere i problemi dei rifiuti.

3- Si assume come obiettivo un’ampia gamma di materiali da riusare, riciclare e compostare (specialmente per le diverse tipologie cartacee e per ogni tipo di materiale organico) e si mantengono questi scarti separati alla fonte evitando la loro commistione con il resto dei rifiuti per preservare il loro livello qualitativo e accrescere i livelli di differenziazione.

4- Il compostaggio è la chiave per raggiungere il 50% e più di differenzazione e per rendere i costi efficaci. Mantenere le sostanze organiche e gli scarti putrescibili fuori dalle discariche le renderà meno fastidiose e meno inquinanti. Si enfatizza il compostaggio familiare facendolo seguire dal compostaggio dell’intera Comunità. Assumere come obiettivo molti tipi di scarti organici puliti ed organizzare una conveniente raccolta per tutto l’anno.

5- Si organizzano programmi di partecipazione utili e significativi.
Più le famiglie e le imprese partecipano. Più scarti vengono sottratti allo smaltimento. Più le persone ridurranno, ripareranno, ricicleranno e faranno compostaggio se i programmi sono UTILI, FACILI E SEMPLICI.
Alcune vie per per organizzare programmi utili includono:
provvedere ad una raccolta stradale o “porta a porta”degli scarti riciclabili con la frequenza della raccolta dei rifiuti tal quali; provvedere ad una raccolta stagionale degli scarti di giardino; offrire il servizio a tutte le famiglie comprese le residenze multifamiliari; utilizzare metodi di posizionamento e di raccolta che incoraggino la partecipazione dei residenti in modo tale da ottenere un’alta qualità degli scarti ed una loro più immediata commercializzazione (come usare grandi contenitori per gli scarti di cibo e per i contenitori di bevande e per i diversi materiali cartacei); provvedere ad adeguati contenitori per raccogliervi e svuotare gli scarti riciclabili ; stabilire luoghi dove poter lasciare gli scarti per estendere il sistema di raccolta”porta a porta”(cosi’ come presso gli impianti di smaltimento se i residenti e le imprese autotrasportano i rifiuti presso località decentrate nei dintorni della Comunità).

6- Si Stabiliscono incentivi economici che premino la riduzione e il recupero nei confronti dello smaltimento, cosi’ come per collocare gli scarti riciclabili e compostabili presso le “isole ecologiche”; incentivi fiscali per incoraggiare le imprese e i trasportatori a riciclare e a far pagare tariffe di raccolta basate sui rifiuti prodotti .
Si elimina qualsiasi sovvenzione all’incenerimento dei rifiuti.

7- Si attuano o si preme per politiche o leggi che migliorino la situazione a favore del riciclaggio e delle attività economiche ad esso legate. Ciò potrebbe includere: vietare l’incenerimento dei rifiuti.Gli inceneritori sono in competizione per gli stessi scarti e con il finanziamento a favore di strategie di riduzione dei rifiuti e incoraggiano lo spreco; vietare i prodotti che non possono essere riusati, riparati, riciclati o
compostati ; ricercare il coinvolgimento dei residenti e delle imprese nei programmi di riciclaggio e compostaggio. Emettere ordinanze locali che possano sia richiedere ai cittadini e alle imprese la raccolta differenziata sia bandire dallo smaltimento indifferenziato i materiali che si prevede di riciclare o che possono essere compostati. Mantenere l’autorità sulla raccolta e sul trattamento degli scarti comunali cosi’ che le imprese del settore siano impegnate ed incoraggiate ad investire nel riciclaggio; vietare la messa in discarica e l’invio agli inceneritori di materiali e prodotti riusabili e riciclabili; bandire i prodotti “usa e getta”negli eventi pubblici,nelle feste e in quante più occasioni possibili; istituire o estendere il sistema di “vuoto a rendere” dei contenitori di bevande. Migliorare le leggi per richiedere contenitori da riempire; stabilire aree di mercato per lo sviluppo di materiali riciclati con incentivi per creare “parchi”industriali per il riuso ed il riciclaggio ed aziende di compostaggio; istituire una politica volta al riuso e al recupero dei materiali da costruzione nei nuovi edifici e nei progetti di demolizione; stabilire una sovrattassa comunale , regionale o nazionale sullo smaltimento (il cui fondo potrebbe essere usato per dar vita ad una “authority” per la riduzione dei rifiuti, il riciclaggio e il compostaggio che premi accordi e prestiti per operazioni di riciclaggio da parte dall’industria e delassociazioni no-profit);
supportare decisioni, impegni ed obiettivi nazionali che possono essere molto incisivi nell’aumentare i livelli di riciclaggio.
Negli Stati Uniti gli obiettivi di riduzione dei rifiuti a livello statale, prescrizioni e politiche incoraggiano i Governi a livello locale a migliorare i programmi di riduzione dei rifiuti . Le leggi statali sul deposito dei contenitori di bevande e i divieti sullo smaltimento degli scarti riciclabili in discarica hanno, per esempio,procurato un “businesses”basato sul riciclaggio dei materiali;
sostenere politiche nazionali e locali che aiuteranno a raggiungere prezzi per i nostri beni e servizi che rispecchino i veri costi per provvederceli. Cessare le politiche che sovvenzionano l’estrazione di materie prime vergini e tassare le industrie inquinanti ; attuare una legge per la riduzione dei materiali tossici per incoraggiare le industrie a ridurre l’uso di questi materiali nei processi di
produzione.

8- Si Sviluppa un mercato per i materiali con un occhio verso la “la chiusura del ciclo”a livello locale (che è dentro l’economia locale) producendo alto valore e prodotti di una economia basata sul riciclaggio e su di una più ampia visione di una Comunità a sviluppo sostenibile (aderire ai Gruppi di Acquisto Solidali locali ne è un ottimo esempio).
Si mettono in atto scelte politiche che fissano un obiettivo minimo di riciclaggio. L’acquisizione di proprietà pubblica per il riuso,il riciclaggio e il compostaggio al fine di procurare un appoggio stabile per le aree legate all’eco-industria del settore e per il supporto alle iniziative
no-profit o finalizzate ad una economia di profitto dei riciclatori,delle operazioni di riuso e alle esperienze di base a favore del riciclaggio. I riciclatori che operano nella Comunità sono “in affari”per il bene della Comunità stessa e spesso procurano servizi che il mercato sottovaluta.
Il settore informale (volontariato) è altrettanto efficace nel procurare servizi sottovalutati e spesso rende liberi da oneri i produttori di rifiuti e i Governi locali.Migliorare o estendere l’approvigionamento di prodotti riciclati.Se tu non stai acquistando prodotti riciclati tu non stai riciclando.

9- Si lavora per affermare la responsabilità dell’industria manifatturiera
per i propri prodotti attraverso la Valutazione del loro Ciclo di Vita.
I Governi locali possono premere per estendere la Responsabilità dei Produttori (REP) a livello statale e nazionale. In particolare per la riduzione volontaria degli imballaggi e per stabilire standard di una quota minima da riciclare per prodotti e imballaggi. Se gli obiettivi non sono raggiunti occorre spingere per la istituzione di una essenziale regolamentazione.
I Governi locali possono approvare risoluzioni a favore della Responsabilità Estesa dei Produttori. Cosi’ come a livello legislativo statale e nazionale per cambiare l’onere della gestione degli scarti e degli imballaggi dai governi locali ai produttori di questi prodotti. I Governi locali
possono anche approvare ordinanze comunali che vietano l’uso o la vendita di certi tipi di prodotti e di imballaggi che non possono esseriusati-riparati-riciclati o compostati.

10-Si educa, si educa,si educa. L’educazione insieme al coinvolgimento
è un punto chiave. L’educazione e l’assistenza tecnica devono fornire ai
cittadini e alle imprese informazione sul “COME” e sul “PERCHE”
ridurre,riusare,riciclare e compostare. Si lancia una campagna pubblica che permetterà ai consumatori di fare scelte intelligenti. Si sviluppano campagne di educazione pubblica che possano illuminare anche i benefici ambientali ed economici derivanti dalla prevenzione,dal riuso, dal riciclaggio degli scarti collegandole al ruolo che queste attività giocano nel muoversi verso un’economia sostenibile.

BRENDA PLATT, INSTITUT FOR LOCAL SELF-RELIANCE,
WASHINGTON,D.C., U.S.,2004.
Traduzione a cura di AMBIENTE E FUTURO

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mercoledì 3 settembre 2008

Mobilitarsi per salvare la civiltà

La fine delle risorse

Ho chiesto a Lester Brown, uno dei più importanti analisti dell'ambiente, fondatore del Worldwatch Institute, e definito dal Washington Post: "uno dei più influenti pensatori del mondo", delle previsioni su quello che ci aspetta.
Ecco la sua risposta (preoccupante, belin!):
" Mentre stiamo entrando in un nuovo anno, vorrei riflettere su come la nostra economia globalizzata sia giunta, dal punto di vista ambientale, ad una soglia oltre la quale non sia più sostenibile dalla Terra.Mentre tutto questo è sempre stato ben chiaro agli ecologisti, quanto sta accadendo n Cina lo ha chiarito anche agli economisti.
La Cina ha superato abbondantemente gli Stati Uniti nel consumo di tutta una serie di risorse di base, come il grano, la carne, il carbone, l'acciaio con la sola eccezione del petrolio.Qualora l'economia cinese dovesse continuare ad espandersi al ritmo dell' 8 per cento l'anno, il reddito per abitante raggiungerà quello americano nel 2031.A quel punto i cinesi, che saranno oltre un miliardo e quattrocentocinquanta milioni, consumeranno risorse quali petrolio e carta in quantità ben maggiori di quanto il mondo non ne stia producendo al momento.
Si rischia l'esaurimento del petrolio e delle foreste a livello mondiale.Il modello economico occidentale - basato su carbone, benzina, automobile, rifiuti - non funzionerà in Cina.E se non funzionerà in Cina non funzionerà neanche in India che, nel 2031, avrà una popolazione ancor più importante di quella cinese.Ne tantomeno funzionerà per gli altri tre miliardi di abitanti dei Paesi in via di sviluppo che puntano anch'essi all' "american dream".
Ciò è tanto più vero per le economie dei paesi sviluppati che si troveranno a dover agire in un mondo sempre più integrato, nel quale dovranno anch'esse competere per gli stessi petrolio, grano ed acciaio.La sostenibilità dello sviluppo economico dipende dunque dal passaggio ad un modello economico basato sull'energia rinnovabile, sul riciclo e sul riuso dei materiali nonché su un sistema diversificato di trasporto."Business as usual" - il piano A - non ci può condurre verso il futuro al quale vogliamo puntare.
E' il momento di passare al piano B, e di incominciare a costruire una nuova economia ed un nuovo mondo.Il piano B si compone di tre parti:

1. una ristrutturazione dell'economia globale in modo da consentire lasostenibilità della nostra civiltà
2. un gigantesco sforzo per sradicare la povertà, stabilizzare la crescitadella popolazione, riportare la speranza
3. un enorme sforzo per ridare un equilibrio al sistema terrestre.

Esempi di questo nuovo modello possono essere visti nelle fattorie alimentate ad energia eolica, in Europa, nei tetti giapponesi tappezzati di pannelli solari, nella quantità in rapida crescita di macchine ibride negli Stati Uniti, nella riforestazione in Corea del Sud, e nelle strade dedicate alle biciclette di Amsterdam.
Praticamente tutto ciò che ci serve per costruire il nuovo modello economico è stato fatto, o abbozzato, in uno o più Paesi.Tutte queste considerazioni sono state approfondite e discusse nel mio nuovo libro: "Plan B 3.0", che può essere liberamente scaricato in italiano a:
http://www.indipendenzaenergetica.it/grilliromani/index.php?option=com_content&task=section&id=5&Itemid=61"
Lester Brown

Grazie ai grilli romani il libro potete trovarlo anche in libreria tradotto in italiano "Piano B 3.0"
http://www.grilliromani.it/planb30/

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