sabato 29 novembre 2008

Apre lo Sportello ACU

Finalmente anche a Viareggio apre lo sportello A.C.U., una finestra a tutela dei diritti violati del consumatore, ma soprattutto una porta aperta ad un percorso di consapevolezza e consumo critico vicina all'esperienza dei Gruppi di Acquisto Solidale, che attraverso la loro palestra ed esperienza per esercitarsi a consumare sempre meglio e meno, darà una mano a chi ancora pensa che consumare sempre di più ed a qualsiasi costo per l'ambiente sia ancora possibile anche sotto l'aspetto di un prezzo troppo allettante...

L’ACU-Associazione Consumatori Utenti organizzazione indipendente e senza scopo di lucro iscritta nell’Elenco Nazionale delle associazioni dei consumatori e degli utenti, rappresentative a livello nazionale, di cui all’art.137 del Codice del Consumo, ha aperto un proprio sportello a Viareggio.L’ACU opera dal 1984, è presente in tutte le regioni italiane con proprie strutture, collaboratori ed esperti in tutte le discipline della tutela dei diritti dei cittadini. Già dal 1986 ha ottenuto l’accreditamento internazionale da parte di CI (rete mondiale delle associazioni consumatori indipendenti, riconosciuta dall’Onu), partecipa a tutti i congressi mondiali con specifiche proposte settoriali (lotta alla contaminazione ambientale dei pesticidi, consumo etico, etichetta completa per i cibi irraggiati, ecc.), sempre divenute risoluzioni congressuali. E’ membro del CNCU al Ministero dello Sviluppo Economico e socio fondatore dell’ ASECO, un network di tredici associazioni di consumatori a livello europeo. ACU ha collaborato con diverse Università in progetti di ricerca e formazione nel campo consumeristico (Politecnico di Milano, Università della Calabria, di Camerino, Sannio, Parma, Firenze e Siena), sostiene e promuove culturalmente, come da statuto, il consumo etico e responsabile.
ACU è particolarmente attiva nel settore dei prodotti di largo consumo e nei settori: servizi telefonici e telematici, servizi a rete (trasporti, acqua, energia, ecc.), commercio elettronico e pubblicità ingannevole; nel settore assicurativo, bancario e finanziario. E’ capofila e responsabile per l’Italia della campagna europea “Educare alla sicurezza alimentare”. L’ACU si è impegnata nella campagna internazionale contro la privatizzazione del servizio idrico pubblico e dall’inizio del 2007 partecipa alla Campagna nazionale di raccolta firme per la proposta di Legge di iniziativa popolare “Acqua bene comune”.
Inoltre ACU, ha realizzato i seguenti progetti nazionali e regionali: “Palestre sicure”, “Le merci parlano”, “Mangiare fuori casa”, “Consumo sostenibile nelle scuole”, “Pillole di educazione sanitaria per cittadini-consumatori”, “Certificazione volontaria dei prodotti”, “Contraffazione dei prodotti di largo consumo”. Partecipa al Progetto “Consumatori e mercato”.
ACU svolge attività di informazione e assistenza ai cittadini presso i propri sportelli distribuiti in tutta Italia, anche appoggiandosi logisticamente ad altre strutture associative; promuove campagne di promozione del consumerismo e svolge attività di tutela degli interessi collettivi anche in sede giudiziaria, così come previsto dal Codice del Consumo.

Per informazioni: responsabile sportello Viareggio - Avv. Luca Cecioni, via San Francesco 43-tel.fax 0584/44393: lucacecioni@libero.it – orari di apertura martedì e giovedì dalle 17 alle 19,30.

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venerdì 28 novembre 2008

Incontro con l'assessore Cinquini

Dopo essere stati convocati via mail, alle ore 10.00 circa del 28 Novembre i Grilli Versiliesi (presenti Andrea, Max e Paolo) sono stati ricevuti nell’ufficio dell’assessore.

Dopo una reciproca presentazione e aver sistemato il nostro inseparabile strumento per le riprese la nostra chiacchierata è ufficialmente iniziata.

L’assessore si è detto un neofita della materia, ma allo stesso tempo molto disposto e motivato ad imparare da tutti.

Andrea ha inizialmente esposto i contenuti essenziali e le strategie della proposta “obbiettivo rifiuti zero”, dalla raccolta porta a porta estesa a tutto il territorio, al riciclo e alla riduzione dei rifiuti, soffermandosi anche sui vantaggi, economici e benefici per la salute dei cittadini.

L’assessore ci ha assicurato che l’obbiettivo primario dell’amministrazione, compatibilmente con le nostre proposte, è quello di raggiungere il 100% di copertura territoriale entro Ottobre 2009 per la raccolta porta a porta. L’assessore ha comunque precisato di essere disponibile ad ascoltare tutte le associazioni e i comitati coinvolti, senza però scadere in proposte demagogiche o utopiche.

Sulle cifre della raccolta abbiamo fatto presente come i dati siano falsati dall’inclusione nella differenziazione delle potature del verde pubblico.

Tutti sono stati d’accordo nel dire che non solo la raccolta porta a porta sia un nodo basilare della questione ma, anzi, come l’informazione e la formazione dei cittadini sia il punto fondamentale per la riuscita.

L’assessore era molto dubbioso sull’educazione e il senso civico dei cittadini più adulti e ci ha detto che la formazione sarebbe partita soprattutto nelle scuole inferiori (con un finanziamento di SEA a costo zero per il comune) per poi allargarsi a tutti gli strati della società. Insomma puntare ai bambini, molto più ricettivi e non “contaminati”. Visione un po’ pessimistica che non ci trova pienamente d’accordo.

Il nodo fondamentale di tutta la discussione è stato però l’inceneritore. Appena abbiamo toccato questo tema si è subito capito come le vedute fossero diametralmente opposte.

La nostra posizione è netta e fortemente negativa nei confronti dei sistemi di incenerimento, antieconomici e dannosissimi per la salute, che non risolvono i problemi ma anzi ne creano di nuovi. Abbiamo cercato di far capire a Cinquini come il sistema di incenerimento possa essere superato, in poco tempo e con grandi vantaggi (anche economici) e come questo sia già stato fatto in altre nazioni ed in altri comuni.

L’assessore, ha si detto che l’inceneritore non è un sistema “intelligente” di smaltimento, ma ha anche precisato come lo stesso si possa dire, se non peggio, delle discariche. Nello specifico, sull’inceneritore di Falascaia, ci ha fatto capire di avere sostanzialmente le mani legate dal contratto Daviddi, a suo dire fatto produrre da altri in modo che gli amministratori potessero avere la coscienza pulita (ragionamento che ci trova d’accordo). In pratica, se non ci saranno indagini della magistratura che accerteranno infrazioni penali sulle analisi condotte, il contratto non potrà essere rescisso e l’inceneritore continuerà a funzionare fino al 2019, pena il pagamento di salatissime penali che l’amministrazione in questo momento proprio non si può permettere.

Alla nostra domanda se inceneritore e raccolta differenziata fossero vie conciliabili l’assessore ha risposto che, visto il nuovo ATO che si è venuto a creare (che comprende 4 province e un centinaio di comuni) le due tipologie di smaltimento sono perfettamente compatibili in quanto la parte di CDR (combustibile derivato da rifiuti) sottratta all’inceneritore dalla raccolta differenziata sarà compensate dall’entrata di rifiuti provenienti da altri comuni. Questo porterà, sempre per Cinquini, ad una migliore efficienza dell’impianto che non sarà più costretto a lavorare a regimi superiori al 100% (attualmente 110%) e quindi ad un contenimento maggiore delle emissioni.

Andrea ha fatto notare all’assessore come vi fosse una delibera del comune di Viareggio del 2004 (presenti tra gli altri Bucciarelli, Maglione, Volpi, Pistoia, Fantoni, Costagliola, Batistini, Nicoletti, Benincasa e Spadaccini) che già al tempo istituiva una commissione di indagine e che affermava come l’impianto fosse inadeguato al rispetto degli standard di legge per le emissioni.

Abbiamo quindi pregato l’assessore di farsi carico delle nostre istanze, soprattutto per la chiusura anticipata dell’impianto, che attualmente non trova appoggio in nessun ambiente istituzionale, perché mano mano si prenda coscienza di questo problema e si cerchi di evitare a perseverare negli errori.

Cinquini è rimasto comunque convinto che l’impianto possa, dopo i lavori, produrre emissioni in regola e alla provocazione se sarebbe stato disponibile a vivere accanto all’inceneritore ha risposto affermativamente.

In mezzo a questo c’è stata una piccola divagazione su Open-Source ed energie alternative, l’assessore si è mostrato interessato ai programmi Open-Office e Linux-Ubuntu da adottare nella pubblica amministrazione, chiedendoci di parlarne anche con l’assessore Costagliola e ha detto di voler accedere a finanziamenti regionali a fondo perduto (che finanzierebbero le opere al 100%) per l’installazione di pannelli solari sul tetto del comune.

Abbiamo fatto presente anche come sia importante la questione del risparmio energetico oltre che la produzione da fonti alternative e come questa opportunità sia possibile sostituendo gli apparati di luci con dei led (che consumano un decimo delle normali lampadine).

In conclusione ci ha detto di essere in stretta relazione con il presidente di SEA risorse sia per far partire il progetto della raccolta porta a porta sia per un impianto di teleriscaldamento. La seconda proposta ci ha lasciato molto dubbiosi in quanto conosciamo assai bene i rischi legati all’uso della biomassa che non sono altro che inceneritori “travestiti”. Si è parlato anche di un progetto nuovo, interessante, anche se l'assessore è stato molto ermetico, noi pensiamo che si tratti del TOTEM .

La nostra proposta l’abbiamo fatta, adesso aspettiamo fiduciosi che le acque comincino a smuoversi.

Questo è solo un riassunto dell'incontro, presto sarà pubblicato il video.

P.S. Domenica 30 novembre dalle ore 10.00 in passeggiata sarà presente un banchetto informativo dei Grilli Versiliesi, maggiori informazioni QUI.

Ecco cosa dice il prof. Montanari sulle biomasse...


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giovedì 27 novembre 2008

Intrappolare la CO2, tecnologia CCS

Che cos'è?
La tecnologia di (Carbon Capture and Storage) "cattura e stoccaggio della CO2" (CCS) ha l’obiettivo di ridurre l’impatto climatico causato dalla combustione di fonti fossili. L’operazione consiste nel catturare la CO2 prodotta dalle centrali termoelettriche, per confinarla sottoterra. Lo sviluppo della CCS viene ampiamente promosso dall’industria del carbone e dalle aziende elettriche, tra cui Enel ed Eni in Italia.

Perchè?
Associato alla costruzione di nuove centrali a carbone, del cosidetto "carbone pulito" dovuto anche al crescente bisogno di energia per contrastare i cambiamenti climatici.

Come funziona?
Il progetto prevede la messa a frutto degli studi condotti nel periodo 2005-2007 mediante l'iniezione di CO2 nel sottosuolo attraverso un pozzo, comprendendo sia l'iniezione di CO2 in giacimenti attivi per favorire il recupero di idrocarburi sia la sequestrazione geologica massiva in reservoir dedicati.

Problemi?
La tecnologia è ancora agli albori e non sarà in grado di fornire alcun contributo efficace alla riduzione delle emissioni di gas serra, così da prevenire i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici. La cattura e lo stoccaggio di CO2 comporta l’impiego di elevate quantità di energia, generalmentedal 10% al 40% di quanto prodotto da una centrale elettrica. Numerosi problemi richiedono ancora di essere risolti prima di un'applicazione diffusa della tecnologia. La cattura della CO2 è la fase che presenta le maggiori criticità, sia perché le sorgenti sono in generale frammentate sul territorio, sia perché la CO2 è quasi sempre diluita in altri gas (di solito azoto). Diventa quindi necessario uno stadio di separazione, il quale, con l'applicazione delle attuali tecnologie, risulta economicamente oneroso: incide infatti tra il 70 e l'85% sul costo complessivo del processo di cattura e di sequestrazione. Essendo economicamente improbabile catturare la CO2 emessa da miriadi di piccole fonti sparse, il carbon capture concentra l'attenzione sulle sorgenti quantitativamente più significative, come i grandi impianti di combustione (es. generazione elettrica), oppure taluni processi industriali.

E' sicura?
Al momento non si può dire. Il primo progetto di confinamento della CO2 è in esercizio da appena 12 anni in Norvegia. La presenza di giacimenti petroliferi e depositi di gas naturale in formazioni geologiche indica che è possibile che anche la CO2 possa rimanere confinatasottoterra per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, è ancora da dimostrare se tali condizionipossono essere ricreate nei siti individuati dall’uomo per le operazioni di confinamento. La fuga di CO2 dal sottosuolo pone serie preoccupazioni. La CO2 (rendendo acida l'acqua) può infatti contaminare le falde acquifere e i terreni veicolando altri composti e metalli pesanti in grado di danneggiare anche gli ecosistemi acquatici. A concentrazioni del 7-10%, la CO2 può inoltre minacciare la sopravvivenza dell’uomo e di altri animali.

Alternative?
- Per l'energia. Abbattere un terzo degli attuali consumi di energia elettrica (circa 100miliardi di chilowattora) attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica dei prodotti checonsumano energia, come lampadine, elettrodomestici e motori elettrici. Questo è possibile: è quanto afferma il Rapporto “La rivoluzione dell’efficienza”, commissionato da Greenepace al Politecnico di Milano.
- Per la CO2. Sono proprio gli alberi che trasformando l'anidride carbonica in ossigeno attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana ci aiutano a ripulire l’aria e a ridurre l’effetto serra generato dall’aumento costante di CO2. Per avere il massimo rendimento, in termini di pulizia dell’aria, gli alberi devono raggiungere la loro maturità, così un faggio di 100 anni assorbe nel corso di un'ora 2,5 Kg di CO2 contenuti e libera 1,7 Kg di ossigeno nell'aria, coprendo i bisogni di ossigeno di 10 persone. Un solo albero assorbe quasi 10 Kg di anidride carbonica all'anno nei suoi primi dieci anni di vita. Un faggio alto 25 metri "mangia" ogni ora 2.350 grammi di anidride carbonica e produce 1.700 grammi di ossigeno. Una superficie arborea di 1.000 mtq produce in un anno circa una tonnellata di ossigeno.

Fonti: Greenpeace, Eni, Provincia di Milano

P.S. Domenica 30 novembre dalle ore 10.00 in passeggiata sarà presente un banchetto informativo dei Grilli Versiliesi, maggiori informazioni QUI.

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Non perdere il treno

Ecco una riflessione di un utente della rete e cittadino di Viareggio.

Il quattordici dicembre entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario. Con alcune sorprese. Infatti Trenitalia ha trovato un modo tutto suo per confezionare la sua strenna natalizia alla nostra città.

Da quel giorno, infatti, scomparirà dal tabellone degli orari l’unico convoglio Eurostar in transito sulla linea Genova – Roma. Questa scomparsa riguarda la sosta nella nostra stazione. Perché altrove, invece, continuerà a fermarsi…
Lo stesso giorno sarà cancellata l’unica relazione internazionale rimasta (dopo che erano stati persi negli anni passati gli eurocity per Nizza, Barcellona, Parigi): l’Eurocity 175/176 “Cisalpino” per Zurigo, con importanti coincidenze a Milano per Parigi e Basilea.
Sulla linea tirrenica, tra gli altri, entrerà in esercizio un nuovo tipo di treno, l’”Eurostar City”, una via di mezzo fra i tradizionali convogli Intercity e gli Eurostar veri e propri (che dovrebbero essere il fiore all’occhiello delle nostre Ferrovie).

Questa nuova relazione, identificata con i numeri 9798/9799, farà sosta nella stazione di Viareggio alle 17:15 nel suo tragitto in direzione nord. A conferma della schizofrenia degli estensori degli orari, non si fermerà invece nel suo tragitto in direzione sud: lo stesso treno ci passerà sotto il naso quando viaggerà in direzione di Roma. Il convoglio in oggetto si fermerà invece a Follonica (dove effettuerà il servizio viaggiatori in entrambe le direzioni, sia all’andata che al ritorno). Nessuno nutre dell’astio nei confronti di questa ridente cittadina della Riviera degli Etruschi, a parte certe rivalità sportive. Si può però notare che a Follonica risiedono circa un terzo degli abitanti di Viareggio. Evidentemente, per le ferrovie e per gli estensori dei loro orari, per fare un follonichese ci vogliono all’incirca tre viareggini.

Queste e altre amenità si scoprono facendo alcune ricerche sul sito di Trenitalia, impostando sull’orario una data successiva al prossimo 14 Dicembre. Io faccio appello a chi credo sensibile a questi temi. Non si tratta, vedete, di una questione di prestigio o di grandeur, per cui si vuole che la nostra stazione sia quella dove fanno sosta tutti i treni del mondo. Ma viviamo in una località che è costantemente sepolta dal traffico privato. Come si fa a qualificare l’offerta turistica se non si contrasta l’idea che la gente deve arrivare sempre e solo in auto in un luogo dove si trovano vetture parcheggiate in ogni modo e in ogni posto disponibile, sui marciapiedi, nelle piazze, sugli incroci sino a impedire la svolta ai veicoli in movimento? Ho amici in Francia e in Germania, Paesi dove le culture della mobilità e del rispetto sono migliori e più avanzate di quanto non lo siano da noi. Lì, con una rete ferroviaria adeguata e moderna si viaggia molto volentieri coi TGV e con gli ICE.

Ma, senza guardare all’estero, vi faccio notare che la Riviera Romagnola è servita con fior di Eurostar e da treni che arrivano sin da tutto il nord Europa. Esistono servizi treno più auto che consentono ai cittadini tedeschi, olandesi, scandinavi, eccetera di raggiungere quelle località con la propria vettura al seguito, imbarcata sui carri - bisarca, senza guidare per migliaia di chilometri, dormendo in vagone letto. E’ un servizio che i turisti dell’Europa del Nord gradiscono moltissimo.

Forse voi credete che questi servizi siano piovuti lì per qualche intercessione divina? O forse sono state messe in atto scelte adeguate da politici attenti agli interessi generali della loro area di competenza? Perdere il treno è un altro segno della decadenza di Viareggio. La nostra stazione è quella di riferimento per il traffico ferroviario a lunga percorrenza dell’intero comprensorio. Fatto di sette comuni. E quindi copre un bacino di oltre centosessantamila abitanti. Insieme a quella di Pisa, è il punto di connessione con la linea tirrenica per i viaggiatori che provengono da Lucca e dalla sua Piana, rappresentando anche il termine di linea della ferrovia Firenze – Prato – Pistoia – Lucca – Viareggio.

Ci sarà qualcuno che storce il naso pensando ai turisti un po’ ciabattoni che arrivano le domeniche d’estate coi treni regionali. Anche se questi non andrebbero poi snobbati più di tanto, visto che comunque si astengono dall’intasare strombazzando i nostri viali a mare. Ma se si vuole riqualificare l’offerta turistica, ogni mezzo per decongestionare e disinquinare la città è essenziale. Visto che è afflitta da un traffico di livello metropolitano, sommersa da auto in sosta in ogni dove, promuovere il trasporto pubblico diventa un’esigenza primaria. In primo luogo quello ferroviario.

L’assenza di un’offerta adeguata e il taglio ulteriore dei servizi vanno nella direzione contraria. Impedendo di arrivare a Viareggio in Eurostar o di vendere dei pacchetti di viaggio dalle capitali Nordeuropee con servizi adeguati. Come si fa a invertire la tendenza in atto? Cosa dicono il Sindaco, i sodali viareggini e versiliesi del ministro dei trasporti Matteoli, cosa dice l’APT, cosa dicono gli assessorati provinciali al turismo, cosa propongono quelli regionali? Afasia istituzionale…
Andrea Pieraccini

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mercoledì 26 novembre 2008

Operazione trasparenza VI

Due comunicati giunti ai Grilli Versiliesi.

Come l'ARPAT anche la ASL non ha fatto i controlli che noi cittadini, e le amministrazioni sicuramente, pensiamo siano necessarie per la tutela della nostra salute. La ASL ci ha precisato che questa mancanza non è dipesa da una loro scelta, gli studi approfonditi per capire quali sono state le conseguenze dell'inceneritore sugli animali e sugli abitanti versiliesi, non sono state mai veramente richieste e finanziate prima. Ma secondo quanto abbiamo appreso dai giornali, le analisi dei campioni alimentari che la ASL ha fatto dopo la seconda emissione di diossina di quest'anno, dovevano servire per chiarire se la diossina era ricaduta sul territorio, e con quale intensità. Da questo dipendeva la decisione se chiudere o no l'inceneritore. Sono stati presi 5 campioni: tre di latte ovino, uno di miele "favico" (con la cera) e uno di pesce (a proposito, dove sono i risultati delle analisi riguardanti il pesce? Sono tre mesi che le aspettiamo). Ma il direttore della USL, dott. Angotzi, durante la conferenza stampa del 29 Settembre ha chiaramente detto che i campioni "analizzati erano stati assegnati alla USL per un Piano Nazionale Residui e per un Piano Nazionale Alimentazione Animale, e solo "su concessione delle autorità preposte sono stati utilizzati anche per orientarli all'inceneritore. Il dott. Angotzi, parlando del piano d'indagine ha affermato chiaramente : “non è questo lo strumento…, se volete sapere qual è l'inquinamento da inceneritore, non è questo lo strumento, non è stato pensato per questo". Ma sui giornali abbiamo letto che le analisi erano andate bene, e nessuno ha smentito. Allora, tutti devono sapere che non era vero. A conclusione della relazione sulle analisi il dott. Angotzi scrive: "I risultati attuali, benché ampiamente sotto i limiti di legge, dimostrano che da valori inferiori ai limiti di sensibilità si è passati a valori misurabili. La strategia di campionamento dettata dal PNR non permette di valutare se questo aumento di concentrazioni è limitato all'area del termovalorizzatore o estesa a tutta la Versilia e rende difficile definire una correlazione assoluta ed univoca con le concentrazioni delle stesse sostanze in emissione dal termovalorizzatore. Si rende pertanto indispensabile un piano specifico ed approfondito per il monitoraggio della contaminazione ambientale da queste sostanze". Allora le certezze ancora non ci sono. Tutto però procede come se ci fossero: la Provincia aveva 120 giorni per approfondire la situazione, e, invece, in un mese ha dato il permesso con una Determina ai lavori di ristrutturazione dell'impianto. Perché? Perché non hanno aspettato? L'Assessore Maura Cavallaro, aveva assicurato che non ci sarebbe stata fretta nella procedura; proprio nella stessa conferenza stampa della AUSL. ci aveva detto che il piano di Veolia sarebbe stato presentato pubblicamente, che avrebbe chiamato i cittadini a pronunciarsi a riguardo. Niente di tutto questo. Per quanto riguarda le analisi future l'AUSL prevede due indagini epidemiologiche (previ autorizzazione da parte delle amministrazioni e finanziamenti): un controllo su cause di morte e un'indagine sui bambini alla nascita. Ma queste indagini richiederanno tempo e hanno già dei grossi limiti, come lo stesso dott.Angotzi ha spiegato: "quando mettiamo in campo indagini epidemiologiche, si sa dove si parte, si sa dove sono i limiti dell'indagine; ben difficilmente si riesce a sapere dove si arriva. In genere, purtroppo, come diceva la Dott.ssa Raffaelli, un'indagine è destinata ad essere approfondita". Cosa vuol dire per i cittadini? Che si faranno delle indagini, si sa quando partiranno, ma non si sa quando porteranno a dei risultati certi. Di nuovo ci troviamo di fronte a questo problema: come abbiamo già dichiarato, mancano le risorse finanziarie e umane per le analisi ARPAT, e mancano gli strumenti utili a sapere in tempi brevi e con certezza, le conseguenze da inquinamento per l'inceneritore della Versilia. La soluzione noi l'abbiamo: chiudiamo l'inceneritore per sempre; in questo modo, sia l'ARPAT, sia l'AUSL, avranno più risorse e più energie per ben altro. Noi, a questo punto, urliamo: basta prendere in giro i cittadini. Non vogliamo essere usati come cavie e dimostrare quando sarà troppo tardi per noi, quando cioè, ci ammaleremo in numero sempre più crescente, che l'inceneritore nuoce alla nostra salute. L'argomento è troppo serio: tante persone, adulti e bambini, si ammaleranno in forma più o meno grave, fino a rimetterci la vita! E' bene poi non dimenticare che nel terreno circostante l'inceneritore ci sono ben 150.000Mc di ceneri " (ARPAT già tre anni fa aveva segnalato all'amministrazione e a ERSU che era necessario fare dei controlli sulla tenuta della messa in sicurezza delle ceneri"da ARPAT già tre anni fa) e un'area di 3000 Mq da bonificare, non sappiamo con quale pericolo per le falde acquifere sottostanti. A questo punto, i cittadini devono prendere consapevolezza dell'esistenza certa di alternative all'incenerimento che in altre località italiane ed estere stanno portando ad ottimi risultati e devono allearsi per pretendere che sia fatta la bonifica promessa da 15 anni e mai realizzata, e le analisi, per capire quali ricadute abbiano avuto questo inceneritore e quello che c'era prima. Deve essere individuato un punto zero. Se, come dice l'AUSL, non ci sono gli elementi per tenere chiuso l'inceneritore, noi sosteniamo con forza che non ci sono nemmeno quelli per riconcederne la riapertura. Vogliamo la bonifica e le analisi ora, e non dopo l'eventuale riapertura dell'impianto che non vogliamo. Anche il sindaco Mallegni ha dichiarato su Rete Versilia che l'inceneritore non doveva essere proprio costruito, senza una totale bonifica. Gli chiediamo di pretenderla ora. Ma noi cittadini ci dobbiamo svegliare: siamo noi a dover pretendere le analisi subito.
Lunedì 1 Dicembre, in occasione della "Giornata mondiale contro l'incenerimento e per le alternative", a Pietrasanta, presso Sala dell'Annunziata, a S. Agostino, alle 21, sarà organizzata una serata per informare i cittadini sull'attività del comitato di queste ultime settimane, sulle azioni legali intraprese, sulla manifestazione che si ha intenzione di organizzare al più presto e sulla petizione che si farà firmare per chiedere le analisi e la bonifica subito.
L’Associazione per la tutela ambientale della Versilia

Vi giro la mail che ho inviato a canale 39 dopo essermi scandalizzata per quello che l'assessore stava dicendo in trasmissione a proposito della necessità dell'inceneritore della versilia per chiudere il ciclo dei rifiuti! E' completamente disinformato...
ciao
cinzia
L'assessore Cinquini ha parlato di termovalorizzatore, il termine esatto è inceneritore nessun altro paese ha coniato un termine diverso da inceneritore perchè in effetti la resa energetica ottenuta bruciando rifiuti non è tale da poterlo chiamare "valorizzatore". La stessa Comunità Europea li chiama inceneritori. L'assessore ha parlato del danno provocato dalle discariche che bruciano territorio e che poi lasciano colline come quella delle "Carbonaie". Gli vorrei chiedere perchè non ha parlato della collina che è situata presso l'inceneritore della Versilia che è stata formata dall'accumulo di ceneri e che non è stata interamente bonificata e la cui messa in sicurezza, a quanto comunicatoci da Arpat, non è stata sempre monitorata. Il Presidente di Sea, avv. Tucci ha parlato di alte percentuali di raccolta differenziata, con percentuali del 43% per Viareggio e del 35% per Camaiore, vorrei spiegare che il Decreto Ronchi del 97 prevedeva il raggiungimento del 35% al 2003, quindi le nostre amministrazioni sono in ritardo nel raggiungimento degli obiettivi. Il nuovo TU ambientale prevede il raggiungimento di almeno il 45% entro il 2008, e vorrei evidenziare "almeno" che significa il minimo. L'altra inesattezza che è stata detta è che il ciclo dei rifiuti si chiude con l'inceneritore. E' una grave disinformazione che deriva sicuramente da mancanza di notizie al riguardo. Se l'assessore e il sindaco avessero partecipato alle numerose conferenze da noi organizzate con esperti del settore avrebbero sicuramente fornito un'opinione diversa. Il prof. Paul Connet, professore di biochimica all'Università St. Lawrence dello stato di New York e papabile candidato al Premio Nobel per la chimica per il 2008 è venuto diverse volte nel nostro territorio per spiegare la strategia Rifiuti Zero, che non prevede inceneritori e discariche, abbiamo inoltrato gli inviti a tutti gli amministratori. La dott.ssa Gentilini, oncologa ematologa è venuta pochi mesi fa a parlarci dei danni provocati alla salute e imputabili direttamente agli inceneritori. Sta seguendo, come perito di parte, proprio in questi giorni, il processo di Forlì dove si discute della presenza nelle cellule tumorali di un bambino di una sostanza (tungsteno) emessa dall'impianto che è situato nei pressi della sua abitazione. Gli inceneritori, come attestano numerosi studi scientifici, nuociono gravemente alla salute, anche se monitorati. Non riducono il volume dei rifiuti anzi li moltiplicano, bruciano, oltre ai rifiuti, tante altre risorse aggiunte durante il processo quali carboni, acqua, metano, ecc ed emettono una grande quantità di fumi contenenti particolato. Se ad oggi siamo con questi quantitativi di rifiuti e con un trend in crescita significa che negli anni le amministrazioni non hanno adempiuto agli obbligli di legge. La legge comunitaria, recepita dalla normativa nazionale, prevede in primo luogo Riduzione, Riciclo, Riuso. Le politiche di raccolta differenziata porta a porta, dove applicate, hanno raggiunto percentuali più alte dell'80%, quindi in discarica mandano uno stabilizzato, non tossico, inferiore al 20% e sempre in diminuzione. Anche con i numeri che ha fornito l'Assessore, si rileva che noi con l'inceneritore mandiamo in discarica un 60% oltre a ceneri,scorie e fangli tossici che residuano dall'impianto. Il rifiuto si riduce con pratiche sostenibili, si devono costruire impianti per il riciclo dell'organico e dei materiali. Perchè l'Assessore non ha parlato della mancanza di analisi e monitoraggi presso l'inceneritore, dei controlli che finora sono stati autocontrolli del gestore stesso e della mancanza di fondi per il futuro per un sistema di controlli esterno? Faccio parte dell'Associazione per la tutela ambientale della Versilia e abbiamo chiesto da più di due mesi un incontro al Sindaco Lunardini con tutti gli altri Sindaci affinchè diano risposta alle nostre domande, e malgrado la recente e moderna normativa sulla partecipazione, non ci è stato ancora possibile ottenere quest'incontro. Siamo sempre disponibili ad un corretto dialogo e a organizzare incontri tra gli amministratori e i nostri tecnici ed esperti.
Cordiali saluti,
cinzia

P.S. Ricordiamo a tutti che domenica 30 novembre dalle ore 10.00 in passeggiata sarà presente un banchetto informativo dei Grilli Versiliesi, maggiori informazioni QUI.

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martedì 25 novembre 2008

+ tagli = + sicurezza???

ROMA (Reuters) - Per mettere in sicurezza le circa 57.000 scuole italiane occorrerebbero 13 miliardi di euro, una somma "difficilmente sostenibile".
Lo ha detto oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso nel corso dell'informativa alla Camera sul crollo del controsoffitto nel liceo di Rivoli, costato la vita a uno studente di 17 anni. "La messa in sicurezza secondo le normative vigenti, riguarda uno sforzo economico non indifferente", ha detto Bertolaso. "Se si volesse intervenire in tutti i 57.000 istituti del nostro paese, compresi quelle a sismicità alta, media e bassa, dovremmo ritenere necessario un importo pari a 13 miliardi di euro per la messa a norma di tutti gli istituti. E' una somma difficilmente sostenibile", ha spiegato il capo della Protezione Civile, sottolineando la priorità di intervenire sulle scuole nelle zone ad altissimo e alto rischio sismico, per un fabbisogno stimato di circa 4 miliardi. Rispetto alla scuola di Rivoli - ha aggiunto Bertolaso - il crollo non è stato causato da un cedimento strutturale. Il giovane Vito Scafini è morto per un trauma cranico riportato dopo essere stato investito da un pesantissimo tubo ghisa non più utilizzato che si trovava nel controsoffitto dell'aula. "Bisognerebbe sostituire i controsoffitti pesanti con composti di materiale leggero, un fattore più urgente nelle zone a rischio sismico, dove anche un terremoto lieve può causare crolli di controsoffitti pesanti e tubazioni", ha esortato Bertolaso. Gli studenti del liceo scientifico "Charles Darwin" di Rivoli saranno trasferiti in un altro istituto in attesa della conclusione delle indagini, ha detto ancora il sottosegretario. Bertolaso ha ricordato il "mosaico" di finanziamenti disponibili per la messa a norma delle scuole, spesso gravati da procedure burocratiche farraginose, e lamentato il ricorso alle deroga fino alla fine del 2009 per l'applicazione nelle scuole della legge 626 sulla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, un rinvio approvato da tutti i soggetti coinvolti e motivato con la mancanza di risorse economiche. "La legge madre sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si applica in tutte le realtà fatti salvi gli edifici scolastici. Il che è inaccettabile", ha detto Bertolaso. Il capo della Protezione civile ha anche proposto di procedere subito all'identificazione di 100 edifici scolastici che sorgono in zone a rischio sismico e su cui intervenire in modo prioritario.


I soldi ricavati dalla "riforma" Tremonti (leggi: tagli indiscriminati all'istruzione) che ammontano a circa 7 miliardi, basterebbero da soli a mettere in sicurezza la metà di tutti gli edifici scolastici d'Italia, sarebbe una vittoria per il governo e per i cittadini...

Invece no, i soldi andranno tutti alle banche, alla FIAT e alle grandi e decadenti industrie del paese.

E dopo le morti bianche sul lavoro siamo passati al livello successivo, le morti bianche a scuola!

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Banchetto Informativo dei Grilli Versiliesi

I Grilli Versiliesi sono lieti di invitare cittadini, simpatizzanti e chiunque voglia a partecipare al banchetto di promozione socio-culturale che si svolgerà domenica 30 Novembre dalle ore 10.00 alle ore 18.00 in Passeggiata, davanti alla Torre dell'Orologio.

Faremo promozione delle Monete Locali (SCEC) strumento importantissimo già adottato in Europa ed in Italia come volano dell'economia locale e dei GAS (gruppi di acquisto solidale) atti all'acquisto di alimenti biologici a chilometro zero. Verranno anche raccolte le firme per il referendum contro il Lodo Alfano...
Potrai inoltre informarti sulle battaglie che stiamo portando avanti per acqua, ambiente, open-source, rifiuti, risparmio energetico, bilancio comunale e tanto altro ancora!

Vuoi saperne di più? Vieni al nostro banchetto domenica 30 Novembre dalle 10.00 alle 18.00!!!

Contatti e info:
segnalazioni@grilliversiliesi.it
meetup91@yahoo.it
per entrare a far parte del nostro gruppo

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MBT o BMT?

In questo periodo si fa un gran parlare di metodi di trattamento dei rifiuti alternativi agli inceneritori, spesso facendo una gran confusione e ricadendo nella stessa filiera della "termovalorizzazione" (parolone che deve essere sempre associato a bruciare, inquinare e tumore). Vediamo di fare un po' di chiarezza su uno di questi metodi detto TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO. Attenzione a non fare confusione...

Le due sigle, in lingua inglese, stanno per ”MECHANICAL-BIOLOGICAL TREATMENT“ e per ”BIOLOGICAL-MECHANICAL TREATMENT”. L’apparente piccola distinzione “SEGNA” al contrario lo scopo dei due “sistemi impiantistici” definendone al contempo una “DIVERSA ORGANIZZAZIONE MODULARE”. Nel primo caso che a noi sembra pienamente funzionale al “percorso verso rifiuti zero” si tratta di impianti dotati di DUE BRACCIA: un “braccio automatico” finalizzato a recuperare le frazioni riciclabili ”secche” ancora contenute nei residui appartenenti al cosiddetto”sopravaglio” e costituite da carta-cartoni-metalli ferrosi e non ferrosi-vetro-plastiche ecc. ed un “braccio” finalizzato a “stabilizzare” i materiali organici e biodegradabili quali gli scarti alimentari, le falciature, la carta contaminata e il sottovaglio fine. Questo”braccio” può essere dotato di una sezione di digestione anaerobica ( ad umido, a semiumido o a secco) per la valorizzazione energetica delle frazioni biodegradabili per la produzione di biogas ad alta componente metanica (55-70%). Tale sistema non ricorre a modalità preliminari di triturazione che comprometterebbero le successive modalità di recupero dei materiali omogenei e si avvale, in genere, di uno (o due) cilindri (o setacci) orizzontali rotanti (dotati di fori di svariate dimensioni), di classificatori ad aria, di mulini e di magneti nonché, nei casi più avanzati, di lettori ottici a raggi infrarossi (NIR-Near Infrared system). Nel secondo caso (BMT) il residuo viene subito triturato per poi essere “stabilizzato” subendo al massimo un grossolano processo di selezione, quasi sempre rivolto a recuperare i metalli. Buona parte di questi sistemi che segue un processo di stabilizzazione “accelerata” (biossidazione) è volto a produrre Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR) ricavato dal “sopravaglio” che è il risultato di una grossolana separazione attraverso il vaglio rotante dal “sottovaglio” a prevalenza organica. Il BMT sta quindi, in genere, dentro la ”filiera dell’incenerimento”. In altri casi ha il compito di produrre i cosiddetti ”bio-cubi” da mettere a discarica anche con recupero energetico della frazione putrescibile sfruttando la produzione di bio-gas.
Come già detto il ricorso al TMB, quando è finalizzato alla massima “diversione” (o sottrazione)dalla discarica si pone in alternativa al ricorso all’incenerimento. Esso, nelle sue componenti, non mira a produrre CDR ma ad “estrarre materie ed energie” dai differenziati flussi residui. Questa “combinazione modulare” viene applicata in alcuni impianti in attività su ampia scala ed è fornita da diverse compagnie. Tali impianti, anche secondo importanti agenzie indipendenti, sono in grado di sottrarre dalla discarica più del 70% dei residui in ingresso, ma anche considerando stime molto più prudenziali è indiscutibile che almeno la metà di quel 34-38% che residuerebbe dal raggiungimento degli obiettivi fissati dalla GR e dalla finanziaria 2007 sarebbe sottratto al conferimento in discarica. Non più di un 15-19% andrebbe in discarica sotto forma di inerti e di frazione organica stabilizzata. Anche con l’inceneritore i quantitativi da conferire in discarica sarebbero praticamente equivalenti ma con una pericolosità indiscutibilmente superiore.

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sabato 22 novembre 2008

Indice di (In)Felicità ed Impatto Ambientale





Con un interessante test (tutto in inglese) calcolate il vostro


(Un)Happy Planet Index (indice di (in)felicità planetaria)


Il mio è:Your personal Happy Planet Index (HPI) is 44.2, which is similar to that of countries such as Belgium, Spain



The questions on the following pages will ask you about where you live, your health, lifestyle, and how you feel about life. The answers you give are used to calculate your own personal score on the Happy Planet Index. How happy are you... and at what price to the environment?!



Le domande che vi verranno poste saranno su dove vivete, sulla vostra salute, sul vostro stile di vita e cosa pensate della vostra vita.Le risposte che fornirete serviranno semplicemente per calcolare il vostro personale punteggio di felicità planetaria.Quanto e come siete felici...e a quale prezzo per l'ambiente che vi accoglie?!



Ma verrà calcolata anche la vostra:



Life Expectancy (aspettativa di vita)

Ecological Footprint (impronta ecologica)

Carbon Footprint (impronta o impatto ambientale)

Life Satisfaction (soddisfazione di attese nella vita)

Well-being (Ben-essere o indice di felicità personale)

Personal Feelings (sentimenti personali di ottimismo)

Personal Functionings (indice di impatto sulle funzioni personali)

Social Feelings (sentimenti sociali)

Social Functionings (indice di impatto sulle funzioni sociali)



Cosa aspettate... a DE-Crescere?

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venerdì 21 novembre 2008

Balle? Si ma quelle buone!




Massaciuccoli, è la prima cosa che mi viene in mente, il lago.
Moribondo o già morto.
Un'oasi distrutta dall'incapacità della politica e dal menefreghismo dei media.
Mi viene in mente il lago di Massaciuccoli e mi viene in mente il mare, i fiumi.
Ogni anno riversiamo milioni di litri di schifezze chimiche nei mari , nei bacini, nei corsi d'acqua.
Avveleniamo flora e fauna marina e lacustre, avveleniamo noi stessi e i nostri figli.
Quando facciamo il bucato non ci preoccupiamo mai di dove andrà a finire il detersivo piuttosto che l'ammorbidente o lo sbiancante , lo smacchiatore o il colorante.
La Terra è una sola ed è un sistema chiuso, non ne abbiamo un'altra a disposizione.
Non possiamo continuare a consumare in maniera inconsapevole e irresponsabile, non c'è più tempo.
In tutto il mondo viene pubblicizzato un prodotto che si chiama biowashball, serve per fare il bucato, senza usare detersivo, fa tutto la chimica-fisica, ma senza additivi, basta l'acqua e questa palla, la biowashball!
Molto meglio delle balle che ci raccontano Calderoli , testa d'asfalto , topo gigio o Mentana, Riotta and company.
In tutto il mondo se ne parla e se ne fa un largo uso, in Italia no...
Se iniziassimo ad usare questi prodotti, tragedie ecologiche come quelle che stanno uccidendo il lago di Massaciuccoli potrebbero essere evitate o risolte.
Adesso sapete cosa fare e lo sapete anche voi, signori "dipendenti" della Versilia.
Il gioco è finito, si può cambiare e si parte dal basso!

p.s.
approposito di crisi economica e di GAP o meglio ancora di GAS iniziamo a proporlo proprio come alternativa al risparmio, da subito.


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giovedì 20 novembre 2008

RIUNIONE PUBBLICA GRILLI VERSILIESI


Meetup dei Grilli Versiliesi

La riunione sara' stasera Giovedi 20 Novembre alla circoscrizione n°4 Viareggio Nuova in Piazza del Buon Consiglio dalle 21 alle 23.
Sarà una riunione pubblica aperta a tutti quelli che vorranno partecipare o solamente conoscerci. Parleremo di :
Introduzione degli obiettivi del gruppo e presentazione di eventuali ospiti; Organizzazione banchetto del 30 Novembre; confronto sui nostri temi caldi quali la situazione politica generale, inceneritore, monete locali, mercato contadino; Preparazione gruppo di lavoro sulle monete
locali .
Vi aspettiamo
Grilli versiliesi



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GENERAZIONE DECRESCENTE

di Andrea Bertaglio
Provate, se avete piu’ di quarant’anni, a far parte di una generazione che si e’ sempre sentita dire che e’ fortunata perche’ ha avuto tutto. Provate ad immaginare, per una volta, che cosa voglia dire davvero avere tutto. O pensare di averlo, almeno. Credete che sia facile dare un senso alla propria vita?Provate a vivere in un mondo in cui tutto e’ gia’ stato detto, o fatto, o scoperto, o inventato, o addirittura vissuto. Un mondo in cui i vostri padri possono vantarsi di aver costruito tutto da soli. Immaginate di non trovarvi sempre e comunque a vostro agio, in questo mondo costruito “per voi”, soprattutto quando ne avete molte ragioni per farlo.Provate ad avere trent’anni e a dover lavorare a tempo determinato in un call centre, magari vivendo ancora in casa dei genitori perche’ impossibilitati a (se non incapaci di) mettere su famiglia. Se non volete metter su famiglia, provate a metter su casa, se non potete ricevere un prestito da banche ormai alla rovina che non si fidano (!) di voi.Provate a crescere col cervello quotidianamente bombardato da impulsi che, quando non sono a scopo pubblicitario, vi fanno credere che, senza il minimo impegno o capacita’, diventerete rock-star o divi televisivi. Crescete col boom della pubblicita’ prima e dei reality show poi, invece che con “Carosello”.Provate ad uscire un sabato sera e sentire il vuoto fuori e dentro di voi, nel vedere molti, troppi coetanei incapaci di affrontare anche una semplice serata in discoteca senza ricorrere all’uso di sostanze piu’ o meno legali.Provate a crescere e maturare nel periodo storico in cui si stanno pagando le conseguenze sociali, ambientali, politiche ed economiche delle scelte sbagliate fatte da molte delle persone che oggi vi accusano di essere degli ingenui, dei deboli, degli svogliati.Provate a non avere idea di cosa ne sara’ del vostro domani, vuoi per i crash finanziari piuttosto che per i cambiamenti climatici.Provate ad essere giovani in un mondo vecchio. Un mondo in cui la folle corsa al “di piu’”, al “piu’ grande”, al “piu’ veloce”, vi ha probabilmente fatto mangiare tre volte al giorno, ma vi ha tolto molto altro.Provate, anche solo per un giorno. E ditemi se la Decrescita non e’ l’unica risposta ai nostri problemi che non sia priva di senso, vivendo nella quasi totale assenza, tra l’altro, di uno straccio di spiritualita’ o di un briciolo di ideologia.E’ stato fino ad oggi un viaggio a senso solo: verso l’alto. Ma chi vola troppo in alto, si sa, prima o poi viene colto dalla vertigine.Noi siamo la vertigine. E vogliamo rallentare. Vogliamo scendere. Vogliamo decrescere!

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martedì 18 novembre 2008

L'INCENERITORE SU RETE VERSILIA




- Questa sera su Rete Versilia alle 21:30 potrete vedere il programma in diretta "Carte in tavola", condotto da Andrea Montanesi. La puntata avrà come argomento l'inceneritore della Versilia. Saranno presenti:
alcuni membri del nostro comitato (l'Associazione per la tutela ambientale della Versilia), il sindaco di Seravezza, Ettore Neri, il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, il sindaco di Massarosa, Fabrizio Larini.


- Colgo l'occasione di mandarvi anche questo comunicato che, una volta integrato di altri dettagli, sarà dato ai giornalisti:

E’ bene che i cittadini sappiano che i controlli adeguati per l’ inceneritore non ci sono stati, non ci sono e non ci saranno mai, (perché mancano le risorse, sia umane che finanziarie per attuarli).
Dopo aver assistito e partecipato al Forum provinciale dell’ARPAT dello scorso 14 ottobre, il 12 Novembre siamo andati a Firenze, al Forum regionale dell’ARPAT, per capire quali saranno i miglioramenti che si apporteranno all’interno dell’Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente. Per riassumere, citiamo le parole già riportate nella seconda diapositiva che il Responsabile del Dipartimento provinciale ARPAT di Lucca, Marco Pellegrini, presentò il 14 ottobre:“Una sconfortante premessa: la capacità di risposta del Dipartimento e dell’Agenzia in generale è fortemente inferiore alle richieste. E’ improbabile che le risorse in futuro aumentino, è possibile che diminuiscano. E’ quindi necessario aumentare la nostra efficienza.”.
Ma è solo l’ARPAT che deve fare i controlli e valutare l’inquinamento, e che, per ricondurre tutto alla nostra situazione in Versilia, deve controllare l’inceneritore di Falascaia e valutare l’inquinamento da esso derivante. Quanto è accaduto (gli sforamenti per anni di monossido di carbonio, e forse di diossina, ora oggetto d'indagine della Procura) dimostra senza dubbio quanto i controlli siano stati insufficienti e inadeguati. Lo stesso dott. Pellegrini ci ha confessato :”Tutti gli impianti sono da controllare due volte all’anno e non ce la facciamo”.
Di fronte a questa impossibilità di adempiere alle norme sul controllo, l’agenzia ha da tempo usato, e ha dichiarato che userà sempre più, l’autocontrollo; questo vuol dire che il gestore dell’impianto, che dovrebbe essere controllato, fa il controllo di se stesso, e, solo periodicamente, sarà controllato dall’ARPAT. Sull’autocontrollo, il dott. Pieroni della USL, Responsabile dell’Igiene e della Sanità pubblica, al forum del 14 ottobre, ha dichiarato: “è necessario un livello di verifiche tali che sia sufficiente a poter tener sotto controllo gli autocontrolli; se le verifiche sono troppo poche o addirittura assenti, poi finisce come purtroppo è successo, esperienza recente, sul nostro territorio. Questa è una cosa importantissima e io credo che, su questo, l’ARPAT si debba impegnare fortemente”. E in seguito, il dott. Pieroni ha ancora detto “a mio avviso è importante che vengano aumentati i controlli sia sulle emissioni dell’impianto di Falascaia, per essere chiari, sia anche sulle ricadute sul territorio. In questo senso le delibere regionali sul controllo degli impianti di incenerimento è già superata perché la delibera prevede un numero di controlli troppo limitato rispetto agli autocontrolli”.
Ma, ora sappiamo, che non ci sono le risorse per migliorare questo stato di cose.
Noi cittadini, cosa dobbiamo capire una volta per tutte? Che non ci saranno mai controlli adeguati al nostro inceneritore, e che la nostra salute, per quanto riguarda i danni che un impianto del genere può provocare, non potrà essere salvaguardata.
Intanto, però, la Provincia (senza consultarci, come invece, l’Ass. Maura Cavallaio, durante la conferenza stampa della USL ci aveva promesso) il 31 Ottobre ha autorizzato Veolia a fare i lavori sull’impianto, che così riaprirà tra qualche settimana…
L’Associazione per la tutela ambientale della Versilia.

A questo comunicato, aggiungo che il Dott. Pellegrini, alla fine del Forum del 14 Ottobre affermò (e noi abbiamo la registrazione): "quando so che da noi ci saranno 4000 emissioni in atmosfera e so che ne vengono guardate, a parte Falascaia e qualche altra, 4 o 5 l’anno, e sono sempre le stesse, cosa so delle altre 3900 ?"Di fronte a questi numeri, a parte lo sconcerto, resta da realizzare, che neanche raddoppiando le risorse economiche ed umane dell'ARPAT si avranno i controlli adeguati, e, inoltre, che gli inceneritori "risucchiano" troppe risorse, a discapito di tutto il resto che esiste sul territorio e che dovrebbe essere controllato in ugual misura. Anche per questo, gli inceneritori vanno chiusi. rifiuti ambiente inceneritore inceniritore inceneritore rifiuti ambiente raccolta differenziata raccolta differenziata

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domenica 16 novembre 2008

Raccolta differenziata rifiuti: Il modello Capannori

Comuni virtuosi a 5 stelle: Capannori (Lucca)


I rifiuti sono un incantesimo. Non esistono. Il Comune di Capannori lo dimostra. Un passo alla volta si può arrivare a "Rifiuti zero" e riciclare e guadagnare con il riciclo. Se ci riesce Capannori, perchè non possono farlo anche altrove? Anche gli altri Comuni, invece di avvelenare cittadini, cibi e ambiente con gli inceneritori? Già, perchè? I consigli comunali a chi rispondono? A quali interessi? E perchè non vogliono farsi filmare durante le sedute pubbliche? Timidezza? Loro non molleranno mai, noi neppure. Beppe Grillo
"Capannori è il primo comune in Italia ad aver aderito alla "strategia rifiuti zero". In questi anni Capannori ha dimostrato che l'aumento dei rifiuti non è un dato immodificabile. Il Comune ed ASCIT (l'azienda locale che si occupa della raccolta dei rifiuti) hanno avviato una riorganizzazione del servizio. Hanno eliminato tutti i cassonetti ed attivato la raccolta domiciliare "porta a porta", con la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata. A Capannori il "porta a porta" è consolidato per 26 mila dei 45 mila cittadini, con oltre l'80% di differenziazione. Con la raccolta differenziata dal 2004 al 2007 sono stati avviati a riciclaggio 56.861 tonnellate di rifiuti. Dall'avvio del "porta a porta" c'è stata una riduzione dei rifiuti indifferenziati di oltre 10.000 tonnellate. Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l'abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l'emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone, 2.85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di 31.647 cittadini. Nel 2007 sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell'indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari 2.515.680 di euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio delle 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre, va considerato che la carta è una risorsa. Infatti, dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta sono stati ricavati 340.010 euro: il risparmio è di 2.348.000 di euro. Il "porta a porta" necessita di un numero più elevato di operatori. Dall'inizio di questa raccolta ad oggi ci sono state 30 nuove assunzioni. Con i risparmi ottenuti dal non dover smaltire i rifiuti indifferenziati, oltre a coprire i costi delle nuove assunzioni, il Comune ha riconosciuto una riduzione della tariffa ai cittadini, pari al 20% sulla parte variabile."

A cura di Marco Boschini, http://www.comunivirtuosi.org/

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sabato 15 novembre 2008

Acronimi divertenti




Al giorno d'oggi ogni nome che si rispetti oltre al proprio intrinseco significato deve anche rappresentare qualcosa come acronimo (o acrostico?).



Acronimi, dal greco akros (sommo, estremo) e onoma (nome), a significare un nome formato con le iniziali di altre parole

Un acrostico (dal greco tardo ἀκρόστιχον, composto di ἄκρον, «estremo» e στίχος, «verso») è un componimento poetico in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso formano un nome o una frase, a loro volta denominati acronimo.


ALitalia=Always Late In Take off, Always Late In Arrive

Eco (Umberto): ex coeli officiis= per grazia del cielo= Trovatello

FI: false informazioni

AN: ancora nostalgici

DS:dopo Stalin

PSI: polsi sempre incatenati

RAI: ripete Arcore impunemente

IRPEG:impone robusti prelievi e frega

IRA:innesca rimbombanti autobomba

VIP: vanno in prima

BERLUSCONI: bilanci efferati rapidamente legalizza usando senato camera obbedienti, narcotizza italiani

IMNSHO= In my not so humble opinion = Secondo la mia non-così-modesta opinione

ROTFL = Rolling on the floor laughing = Mi rotolo da ridere
SCEC= Solidarietà ChE Cammina (Buoni Locali di Solidarietà)
G.A.S.=Gruppo di Acquisto Solidale

IΧΘΥΣ, "pesce", costituito dalle iniziali della formula Ἰησοὺς Χριστὸς Θεοῦ Υἱὸς Σωτήρ = per i primi cristiani simboleggiava "Gesù / Cristo / di-Dio / figlio / salvatore" si incollano insieme le iniziali delle cinque parole ("di-Dio" in greco è una parola sola, al genitivo) ne risulta una parola greca di cinque lettere, i-ch-th-y-s Iesous Chreistos Theou Yios soter , che vale "pesce" (è alla radice di un termine italiano come "ittico").

ALFA: il nome dell'azienda automobilistica italiana è un semplice acronimo per Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.

B.U.S.H.: Bisogna Uccidere Saddam Hussein
OBAMA=Ora Basta d'Andà Morì Ammazzati (in Iraq? In Afghanistan?)

MORTE =Metodologia Originale Raccolta Terrene Esistenze

G.L.B.T: cioè gay, lesbo, bisex e trans

E.N.R.I.C.O.: Expert Needing Rapturous, Intense, Carnal Orgasms

P.A.O.L.O.: Positronic Android Optimized for Logical Observation

GRILLI=Gruppo (di) rompiscatole intelligenti limitati (da) limiti inesistenti

Ma infine, interviene Gabriele Carelli, cosa sono gli acronimi?

"Acronimi: Curiosi Risultati Ottenuti Nominando Istituzioni Mercé Iniziali"


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L'energia che viene dai rifiuti...e non solo!


Tra le energie rinnovabili il biogas è una delle fonti più interessanti per la produzione di energia elettrica e calore.
E' una risorsa naturale a basso costo che converte le biomasse composte dai rifiuti organici e dagli escrementi animali ed umani in gas metano.
Per dirla in maniera semplice può essere considerato come il risultato della fermentazione del materiale organico allo stato grezzo da parte dei batteri che si trovano naturalmente e in larga quantità nello sterco degli animali e nelle tonnellate di immondizia ammassate all’interno delle discariche.
Se la fermentazione è anaerobica, il principale componente della miscela di gas generata è il metano; al contrario, in presenza di ossigeno, a svilupparsi è soprattutto l’anidride carbonica.
Il gas sprigionato dalla degradazione anaerobica, cioè in contenitori privi di ossigeno, è costituito mediamente dal 50- 70% di metano, da anidride carbonica, composti solforati ed acqua e viene raccolto da tubature di drenaggio e inviato a piccole centrali termoelettriche oppure ad impianti di teleriscaldamento. Il biogas rispetto a un combustibile fossile è rinnovabile e non impoverisce l’ambiente ed ha un bilancio di emissione e consumo di CO2 praticamente nullo.

Come racconta Associated Press, i rifiuti ammucchiati per decenni nelle 21 discariche che compongono il sito 1-E di Kearny nel New Jersey servono infatti a rifornire di energia migliaia di abitazioni, grazie al gas metano generato dalla decomposizione della spazzatura, convertito in elettricità. «È un po' come se la gente ricomprasse i propri rifiuti, ma in un'altra forma» ha detto Tom Maturano, direttore della Commissione per le risorse naturali del New Jersey Meadowlands. Ed è anche un po' come avviene già da tempo in alcune città italiane, come a Milano, per esempio, dove ogni anno lo smaltimento di 450 mila tonnellate di spazzatura consente di produrre elettricità per 250 mila persone.
Le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas) sono state indicate dalla Ue come sorgenti che possono assicurare non soltanto autonomia energetica, ma anche la graduale riduzione dell'attuale inquinamento ambientale e dell'effetto serra.
Per il 2010 si prevede che esse debbano ricoprire il 15% dell’energia utilizzata.
Al momento attuale le fonti energetiche rinnovabili sono meno del 6% con un tasso di crescita molto basso.



Ma allora, per esempio ci chiediamo noi, come mai l'ufficio ambiente della provincia di Lucca fa tante difficolta' (eufemismo per dire che non concede il permesso) a concedere l'utilizzo della falda superficiale a Viareggio per scambiare calore?
La cosiddetta energia geotermica si puo' estrarre dall'acqua o si puo' immettere nell'acqua con notevoli risparmi energetici delle fonti primarie.


Il piano energetico regionale prevede qualche soluzione simile?

venerdì 14 novembre 2008

PROVATE A FERMARCI...SE CI RIUSCITE...



Costruite Inceneritori e ci avvelenate con la diossina invece di riciclare i rifiuti. Risorse.
Trasformate il verde in blocchi di cemento e private i nostri figli del loro spazio. Futuro.
Vi auto eleggete fra di voi escludendo i veri sovrani di uno stato, i cittadini. Democrazia.
State cercando di mettere un bavaglio alla rete, ma la rete non si farà imbavagliare. Conoscenza.

Fate le guerre in altri paesi chiamandole missione di pace, impoverite ed affamate chi è più debole e la vostra preoccupazione è fare leggi per limitare la nostra libertà di espressione.

Ci prendete per il culo con leggi come il lodo alfano e poi saremmo noi i sovvertitori dell'ordine, gli agitatori delle piazze, con i nostri vaffa day, con questa cultura qualunquista.

Mi fate schifo

Non ci fermerete mai...il bavaglio alla rete è un concetto che può girare solo nelle vostre menti arretrate e sui vostri volti incartapecoriti.

FREE BLOGGER!

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giovedì 13 novembre 2008

GRAZIE A TUTTI



I Grilli Versiliesi ringraziano tutti coloro che il 25 aprile 2008,si sono recati ai loro banchetti (in p.zza Margherita a Viareggio e in p.zza Duomo a Pietrasanta) per firmare per i referendum sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti,del finanziamento ai giornali (un miliardo di euro all'anno) e per la fine del duopolio radiotelevisivo Mediaset-RAI (legge Gasparri).
La fatica che ci ha accompagnato nell'affrontare questo evento,è stata confortata dalle numerose firme raccolte (oltre 5000 per i tre referendum),ma tutto questo non è bastato.
i giudici dell'Ufficio centrale della Cassazione per i referendum, dopo aver esaminato tutte le firme raccolte anche in relazione ad ogni quesito tra quelli proposti, hanno giudicato formalmente non corrette le procedure seguite per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme. Di conseguenza nessuno dei tre quesiti referendari proposti avrebbe raggiunto le 500mila firme necessarie.
Nessuno di noi si permetterebbe mai di commentare una sentenza della corte di Cassazione,perciò ne prendiamo atto.
Ma tutte le persone che hanno fatto la coda,per apporre una firma,sono reali,non sono procedure formalmente non corrette.Gli stessi giudici,parlano di diverse centinaia di migliaia di firme.
E'per questa gente che continuiamo la nostra battaglia civile contro ciò che è incivile,contro ciò che è eticamente sbagliato,contro la malainformazione e tutto quello che questo comporta.
Grazie Ancora.
LORO NON MOLLERANNO MAI,NOI NEPPURE

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mercoledì 12 novembre 2008

TermoNucleoTechVeronesi


L'ultimo annuncio di Veronesi:"Ho appena firmato una lettera dell'associazione Galileo 2001 destinata al presidente Napolitano con la quale una parte della comunità scientifica italiana si dichiara preoccupata per la decisione del Parlamento di ratificare il protocollo di Kyoto assumendosi impegni come quello di ridurre entro il 2012 le emissioni di gas serra del 6,5 per cento, che siamo nell'impossibilità pratica di onorare e che ci costeranno una sanzione di oltre quaranta miliardi di euro. Credo che sia il momento di mettere da parte le posizioni preconcette, le paure e le emozioni. Dobbiamo aprire gli occhi. È vero, la fonte ottimale di energia in termini di produzione, efficienza, sostenibilità per l'ambiente e per l'uomo, non l'abbiamo ancora trovata, ma oggi il nucleare va considerato concretamente e subito....
Per NON scordare mai...






MA VEDIAMO CHI SONO GLI SPONSOR DELLA FONDAZIONE VERONESI IL QUALE DICHIARA TRA L'ALTRO, CHE "I MODERNI TERMOVALORIZZATORI NON INQUINANO".
TRA I SUOI SPONSOR CI SONO: VEOLIA CHE COSTRUISCE INCENERITORI

http://www.fondazioneveronesi.it/partners.html

ACEA - multiutility con inceneritori
PIRELLI - (petrolio, centrali ad olio combustibile)
ENEL (Centrali a Carbone ed oli pesanti e pure nucleare)
VEOLIA Enveirenment (ditta che costruisce inceneritori!!!)


UMBERTO VERONESI A “CHE TEMPO FA” HA DETTO :RISCHIO INCENERITORI ZERO!!!!!!!! (20-01-2008)

VERONESI, TIRELLI E GLI ESPERTI DI GALILEO 2000: IL PROBLEMA NON ESISTE, LE EMERGENZE SONO ALTRE (Gazzett. 14.6.03), MA LA TELECOM E’ TRA I SOCI DELL’IST. EUROPEO DI ONCOLOGIA DIRETTO DA VERONESI

http://www.ieo.it/italiano/il%20nostro%20istituto/soci.shtml http://www.ieo.it/italiano/index.asp


Le amicizie di Umberto Veronesi forse spiegano il perchè della sua ostinazione nel negare qualsiasi possibilità di rischi sanitari da esposizioni a cem.L’articolo, che è bene leggere per intero, fornisce una documentazione dell’intreccio di interessi che lega il Prof. Veronesi ad alcuni dei personaggi più importanti della finanza e del mondo imprenditoriale italiano e ne spiega le posizioni in tema di elettrosmog, OGM e altre emergenze ambientali, ben più che la presenza della Telecom tra i soci finanziatori dell’Ist. Oncologico Europeo, fondato e diretto dallo stesso Veronesi. (tratto dal Capitolo 24 B – Conflitto di interessi, questione illustrata dal Prof. Angelo Levis nell’incontro pubblico di Bologna del dicembre 2006).


OGM, E’ IL BIOTECH IL SETTORE DEL FUTURO PER VERONESI CHE E’ AZIONISTA DELLA GENEXTRA AL 4,13% http://www.tempi.it/archivio_dett.aspx?idarchivio=10274

E’ forse il caso di tornare sulla nascita di Genextra, piccola holding biotech che da qualche anno (dal 2003) fa ricerche farmacogenomiche sul gene p66, quello dell'invecchiamento, nel tentativo di individuare una specie di elisir dell'eterna giovinezza. L'uomo immagine della start up, nonché azionista al 4,13 per cento (tramite la fondazione a se medesimo intitolata) è quello stesso Veronesi Umberto oncologo di fama internazionale il quale va dicendo, anche sullo stesso Corriere (l'ultima volta il 9 maggio), che grazie alla genetica un giorno vivremo fino a 120 anni. MA NON L'HA DETTO ANCHE BERLUSCONI?

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Io mi siedo dalla parte del torto

"Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati"
Bertold Brecht.



Io mi siedo dalla parte del torto.I piloti sono la causa di tutti i mali d'Italia, prima erano gli zingari, poi gli abitanti di Chiaiano, quindi i vicentini che non vogliono nuove basi miltari americane, dopodichè gli abitanti della Val di Susa, infine gli insegnanti. Ora piloti, hostess, steward sono il cancro che non ci fa volare.I media sono il bastone del potere. Hanno il compito che una volta era del boia. I politici invece sono una categoria a parte. Super partes. Continuano a fare il c...o che gli pare. Ad aumentarsi lo stipendio. Ad avere doppi incarichi e doppi stipendi. A sfuggire alla legge. A non timbrare il cartellino in Parlamento. Chiedete allo psiconano o a Fassino quante volte hanno marcato presenza in questa legislatura. Nessuno può licenziarli. Ormai si assumono da soli. Si fanno le liste chiuse senza voti di preferenza. Mogli, amiche, sodali, condannati. Sei persone hanno eletto i parlamentari, non gli italiani. Non siamo più in democrazia.Il blog ha intervistato Paolo Madras, segretario del sindacato SDL, che rappresenta, insieme ad altre sigle, piloti e assistenti di volo. Dice cose molto interessanti che gli italiani non sanno. Per esempio che solo 12.600 dei 24.000 lavoratori Alitalia e Air One saranno assunti. 11.400 perderanno il posto di lavoro, saranno licenziati, cassintegrati. Disoccupati. Ma Air France non doveva tagliare solo 2.000 posti?Il progetto di CAI è finanziario, secondo Madras, senza conoscenza del trasporto aereo, e riferisce che Rocco Sabelli, amministratore delegato di CAI, accolse i rappresentanti Alitalia con queste parole durante il primo incontro: "Quello di cui abbiamo bisogno è il miglior materiale umano al minor costo". Loro non molleranno mai (ma gli conviene?), noi neppure.

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lunedì 10 novembre 2008

Operazione trasparenza V

Recentemente uno dei membri dei grilli versiliesi ha inviato una mail al nostro sindaco-dipendente di Viareggio per sollecitarlo a prendere posizioni sul tema della raccolta differenziata. Ecco il testo della mail.

Gentile Sindaco Lunardini,
sono un suo concittadino, nonchè un membro del meetup dei Grilli Versiliesi, quelli che ad ogni consiglio comunale lei vede in sala a riprendere con le telecamere tutte le assemblee e con i quali ognitanto ha scambiato qualche parola.
Si ricorderà certamente che uno dei nostri chiodi fissi è la raccolta differenziata, con la quale questo comune, ma tutti i comuni della Versilia, potrebbero fare a meno dell'inceneritore del Pollino, che da anni avvelena l'aria dei viareggini, pietrasantini, fortemarmini e via dicendo.
Non mi dilungherò ulteriormente, il motivo di questa mia email è quello di informarla su quello che succede a pochi chilometri da noi, dove un piccolo comune come il nostro, Capannori, ha realizzato qualcosa di grande, dando lavoro e garantendo la salute stessa dei cittadini.
La prego di riflettere seriamente su questa alternativa, che sinceramente definirei come l'unica opzione valida al trattamento dei rifiuti.
Non si faccia abbindolare da chi le viene a raccontare che con la spazzatura si ricava energia.
La prego di leggersi attentamente questo articolo:
http://www.beppegrillo.it/2008/11/comuni_a_cinque_2/index.html
guardando attentamente il video pubblicato all'interno dello stesso.
Si trasformi nell'Obama viareggino, dimostri che si può cambiare!
Cordiali saluti
Paolo Miniussi
G
rilli Versiliesi
www.grilliversiliesi.it

Ed ecco la risposta del sindaco:

Grazie. Ti assicuro che veglio.
Luca

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W la globalizzazione e W la competitività!!!

"COSI'LA MALEDETTA UNIONE EUROPEA MI HA LASCIATO SUL LASTRICO"
FONTE: GIANCARLO SCOTUZZI.ORG

Prima obbligato ad accettare una riduzione del salario del 40% e a rischiare ulteriormente la vita con turni massacranti alla guida del camion, poi licenziato: storia di Camillo, 52 anni, che ha votato i politici che l’hanno rovinato.
Intervista registrata in provincia di Brescia domenica 7 settembre 2008. Alcuni dettagli sono stati modificati per non consentire l’identificazione dell’intervistato, che vuole rimanere anonimo «perché – dice – dalle mie parti, se denunci i soprusi di un padrone, ti appiccicano l’etichetta di lavativo e non trovi più neppure uno straccio di lavoro».
Ho 52 anni e ho sempre fatto il camionista. Ho cominciato a 20 anni, alla guida di un piccolo camion, distribuendo bevande nella mia zona, che è una valle del Norditalia dove la Dc l’ha sempre fatta da padrona. Poi è arrivato Bossi, che ha cominciato a prendere più voti di quanti ne avessero mai raccolti i culibianchi [i democristiani, ndi]. Ma con la Lega le cose, come sto per raccontare, invece di migliorare sono peggiorate.
A 23 anni ho cominciato a guidare un Tir per conto di un padroncino della città. Trasportavo tondino di ferro. Sempre sovraccarico di 100-150 quintali. Vuol dire che per fermare il camion ti servono decine e decine di metri supplementari: se ti trovi un’auto o un ciclista o un pedone a una distanza inferiore è inutile che freni. Il camion non si ferma e maciulli tutto quanto. Ad alcuni miei colleghi è successo. Ma nessuno mi ha mai controllato. Eppure sarebbe bastato scortarmi sino a una pesa pubblica e lì avrebbero scoperto che il padrone mi mandava in giro con un sovraccarico che era un’arma: un imprevisto e demolisci tutto, lamiere e corpi. Un giorno ho detto al padrone: – Capo, ma c’è bisogno di sovraccaricare il camion in questa maniera? – Sono obbligato, perché per vincere l’appalto con la ferriera ho dovuto abbassare le tariffe e se rispetto i limiti di carico devo fare più viaggi e non ci sto dentro. Se non te la senti di guidare sovraccarico prendo un altro al tuo posto. Per fare tutti i viaggi che il nostro padrone si era impegnato a fare dovevamo ridurre i tempi di carico e scarico. Così il carico non veniva ancorato al pianale. Un guaio, quando trasporti materiale che può scivolare. Un giorno un collega e amico che trasportava billette [laminato per profilati, ndi] ha dovuto frenare di colpo per evitare un trattore uscito da un campo. Andava come un matto, perché un altro fattore di rischio era la velocità: per rispettare la tabella di marcia e fare tutti i viaggi comandati sei obbligato a superare i limiti di legge. Quando il mio amico ha visto il trattore si è subito reso conto che non aveva alcuna possibilità di fermarsi in tempo, appunto perché era sovraccarico e andava troppo forte. Ma ha frenato lo stesso, spingendo tutto il freno, un po’ per riflesso condizionato e un po’ per la paura di ammazzare il poverocristo alla guida del trattore. Quello del trattore, quando ha visto nello specchietto il Tir avvicinarsi a velocità folle, ha sterzato in un campo, ribaltandosi senza gravi danni. Ma la frenata ha fatto scivolare la montagna di billette sulla cabina. Il mio amico è morto maciullato. La moglie lo ha riconosciuto da una scarpa. «Gliele avevo comprate l’altr’ieri al mercato», ha detto. Il resto di suo marito era brandelli e poltiglia, «Marta, meglio che non vai a vedere», gli ha detto un pompiere che la conosceva.
Quando i tondinari han trasferito le loro ferriere nei Paesi dell’Est sono rimasto senza lavoro qualche mese. Finché mi ha assunto un padrone della Valle che lavorava per conto di una grande azienda del Torinese. Era di fatto un reparto staccato, con circa 200 dipendenti. Ma mica tutti della stessa impresa, bensì frazionati in tante piccole aziendine con meno di 15 dipendenti, in modo che i 200 dipendenti, che pure lavoravano quasi gomito a gomito ma sulla busta paga avevano il timbro di 14 aziende diverse, non godessero dei diritti sindacali dello Statuto dei lavoratori, che vale appunto nelle imprese con oltre 15 dipendenti. Così il padrone era libero di licenziare chiunque in ogni momento anche senza motivo. So di uno che è stato licenziato perché soffriva di prostata e andava troppo spesso a pisciare; so di un altro che soffriva di bronchiti e con il freddo faceva troppe assenze per malattia, secondo il padrone; so di altri due messi alla porta perché avevano osato iscriversi al sindacato. Padroni bastardi! Eppure nessuno protestava, nessuno aveva da ridire, pensavano che, in una Valle di fame come la nostra, fosse già tanta grazia avere un padrone e un lavoro di merda perché sono sempre meglio di nessun padrone. Io, che stavo sul Tir dal lunedì al venerdì e spesso anche il sabato e persino la domenica se c’erano consegne urgenti, ero considerato un privilegiato. Salivo in cabina alle sei di mattina e smontavo alle sei di sera, con un’ora di fermo per il pranzo, che poi si è ridotta a venti minuti perché l’intensità del traffico ti costringeva a recuperare. Sempre più spesso mi capitava di smontare dopo le otto di sera.
Un paio di anni fa il padrone mi chiama, mi fa sedere, mi mette sotto il naso una lettera con l’intestazione di camion giallo e rosso e mi fa: – Camillo, conosci Willi Betz? – E chi è? – È un tedesco furbo, che ha capito tutto e si è preparato per tempo a entrare in Europa... In breve il padrone mi spiega che questo crucco ha messo su in un Paese dell’Est un’impresa di trasporti con centinaia di camion che, grazie appunto all’Unione Europea che ha buttato giù le frontiere, possono trasportare merci ovunque senza problemi, niente burocrazie né dazi né perdite di tempo. E al volante di tutti questi camion il crucco ci ha messo autisti assunti all’Est, dove le paghe sono un terzo delle nostre. – Insomma, Camillo – viene al dunque il mio padrone – tu capisci che se vendo il mio Tir e faccio trasportare le mie merci da Betz risparmio un sacco di soldi, ecco, guarda qua – e martella col dito la lettera di Betz sulla scrivania – hai visto che tariffe? Calcolando i tuoi contributi e le spese del camion, tu mi costi il 60% in più di un autista di Betz... – Capo, non vorrà mica ridurmi la paga del 60%, no? – Nooo! Per chi mi hai preso? Per uno schiavista? Mi contento di una riduzione del 40%. Mi è andato il sangue alla testa. Avrei voluto mollargli un cazzotto, al bastardo! Ma mi sono controllato. Mia moglie ha perso il posto nel laboratorio di confezioni molti anni fa, ho ancora un figlio che studia e l’altro che guadagna poco e ogni mese mi chiede una mano... Così ho accettato. v Sei mesi fa il padrone mi convoca di nuovo. Con lui c’è un tipo moro, con i capelli che sembrano unti di gel, vestito male. – Camillo – mi fa il padrone – questo è Vilic... il nome sarebbe un po’ complicato ma chiamiamolo Vilic. Viene dalla Romania e per un po’ ti darà una mano. Mi preoccupo. Ogni volta che il padrone mi annuncia una novità si rivela una fregatura. – Vilic – continua il padrone – farà con te qualche viaggio, in modo da imparare la strada. Poi prenderà il tuo posto, ma tu non devi preoccuparti, perché passerai su un nuovo camion a fare consegne altrove, anche all’estero. Sai, quelli di Torino si stanno trasferendo all’Est e io ho bisogno di qualcuno di fiducia, come te, per le consegne nella loro nuova fabbrica, e tu avrai il tuo buon tornaconto. La prospettiva di fare viaggi internazionali e star fuori tutta la settimana mi spaventa un po’, ma penso al guadagno: ho amici autisti che fanno la spola tra il Milanese e la Polonia e si portano a casa uno stipendo che è il doppio del mio. Mi metto in viaggio con Vilic al fianco. Si è portato dietro una sacca, da cui viene odore di cibo. Ha gli stessi abiti di quando l’ho incontrato la prima volta nell’ufficio del padrone e puzza un po’. Parla poco, in un italiano stentato. A ogni deviazione gli segnalo un riferimento che lo aiuti a ricordare. Ecco, vedi quella grande insegna? Attento, qui devi stare sulla sinistra e girare... Lui indica col dito le insegne e i nomi delle località che attraversiamo e prende nota a biro su un quaderno. Ci fermiamo a un autogrill. Lui dice che si è portato da mangiare. Cava dalla borsa un sacchetto di carta con chiazze oleose e comincia a mangiare specie di polpette con uno sgradevole odore di aglio. Quando vado alla toilette lo trovo che beve dal rubinetto. Così per una settimana, lui sempre più sporco e puzzolente, sempre a sgranocchiare polpette. Un giorno gli ho offerto il pranzo, ma ha rifiutato.
Ho pensato non avesse soldi e quindi si sentisse a disagio per non poter ricambiare. Così l’indomani mi sono inventato che il padrone aveva offerto il pranzo a entrambi. Ha divorato tutto come un affamato. Con la birra si è lasciato andare per la prima volta a qualche confidenza. Mi ha detto di avere moglie e una figlia, che però l’hanno lasciato. Mi ha detto che la notte dorme in una specie di ripostiglio che gli ha procurato il padrone e che, appena prende la paga, si trasferisce in un bilocale che un bottegaio del paese gli ha promesso in cambio di un anticipo. Mi ha confidato il suo salario: meno della metà del mio e senza contributi perché il padrone lo ha convinto ad aprire una partita Iva, insomma a mettersi in proprio! Guardo questo poverocristo dal nome complicato che non riusciamo a pronunciare e mi fa una pena immensa: eppure, secondo le statistiche, questo pezzente è un imprenditore, è una ditta individuale! ...

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