sabato 31 ottobre 2009

Cittadini ricicloni...comuni raccoglioni!!!



"Io non voglio più nemmeno chiamarli rifiuti, per me sono materiali”. Queste parole sintetizzano meglio di qualunque altra il pensiero che in questi anni ha animato Carla Poli, titolare del Centro Riciclo Vedelago, situato in provincia di Treviso.
Eh sì, persino in Italia, seppur lentamente, si sta insinuando la logica della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti. Ma Carla Poli è già oltre, e non vuole sentir parlare di rifiuti nemmeno per il cosiddetto residuo secco, quello cioè che avanza una volta separato l’umido dalla plastica, dal metallo, dall’alluminio e dalla carta. Per lei il rifiuto non esiste. Al suo posto una straordinaria risorsa, nonché un’opportunità di business tutta da sfruttare.
Ma andiamo con ordine. Il Centro di Riciclo di Vedelago si occupa di separazione e riciclaggio di rifiuti. Non sembrerebbe nulla di straordinario, ma la peculiarità di questo impianto è data dalla percentuale di rifiuti che riesce a riciclare. Circa il 99%.
Sembra impensabile in un’epoca contrassegnata dall’invasione della spazzatura nelle strade di Napoli, dalle difficoltà crescenti incontrate dalle diverse amministrazioni per aprire nuove discariche e dalle polemiche (motivate) che sempre più si accompagnano alla presenza degli inceneritori.
Impensabile, eppure reale. Certo, siamo nel nord-est, nell’Italia del fare. Eppure...
È la stessa Carla Poli ad infuriarsi quando le amministrazioni da lei contattate le dicono che il contesto culturale non permette risultati analoghi in altre regioni d’Italia. “La gente non è mica stupida! I sindaci dicono ‘qui da noi non c’è la cultura’. Io dico: signor sindaco lei sta dando del deficiente ai suoi cittadini! Non credo che nel suo paese le persone non sappiano distinguere tra un giocattolo e una bottiglia!”.
Proprio dai cittadini e dalle amministrazioni che li governano deve partire il processo virtuoso proposto dal Centro di Riciclo Vedelago.
Perché il miracolo che Carla Poli propone si compia, infatti, è necessaria un’accurata separazione dei rifiuti, ma soprattutto una raccolta differenziata che sia mirata al riciclo.
Troppe volte, invece, si misurano le percentuali di raccolta, senza controllare, poi, quanti di questi “materiali” raccolti vengano effettivamente riciclati.
L'impianto di selezione e pressatura“Spesso più che di comuni ricicloni bisognerebbe parlare di comuni raccoglioni!” ha affermato la dottoressa Poli durante il suo intervento. “Quando si fa una raccolta differenziata finalizzata al riciclo bisogna capire perché va fatta, quali sono gli obiettivi, e intervenire quindi concretamente realizzando impianti adatti alle esigenze dell’utenza presa in considerazione. In molti, invece, fanno la raccolta e si fermano lì. Quando si decide di fare la raccolta differenziata per il riciclo, questa deve mirare al 100%. In questo caso, infatti, andremo a raccogliere l’umido attraverso gli impianti di compostaggio, i vari materiali in modo separato, ma soprattutto raccoglieremo in modo sensato gli imballaggi. Questi soggiacciono all’accordo nazionale ANCI-CO.NA.I. Ma molti sindaci non sanno neppure cos’è! Eppure l’ANCI è l’Associazione Nazionale Comuni Italiani! Questo accordo prevede che quando una persona va al supermercato e compra le bottiglie d’acqua, paga l’acqua, paga l’imballaggio e paga anche il costo per portare gli imballaggi all’impianto di riciclo! Lo paga già. Se poi nessuno si occupa della raccolta di quegli imballaggi, il cittadino paga due volte perché l’imballaggio finisce in discarica o nell’inceneritore”.
Queste amministrazioni, quindi, nella loro ignoranza, assegnano i fondi destinati alla raccolta di questi imballaggi ai trasportatori che però, per la loro intrinseca natura, hanno come prima finalità quella di impiegare poco tempo e “ottimizzare le risorse”, finendo quindi col far caricare molti rifiuti schiacciandoli e rovinandoli. Quando questi materiali arrivano all’impianto di riciclo sono molto danneggiati ed hanno così una frazione di scarto (non riciclabile) molto grande.
Basterebbe quindi far applicare le leggi e gli accordi già esistenti per incentivare notevolmente la quantità e la qualità del riciclo dei rifiuti e la contestuale eliminazione del bisogno di nuove discariche o inceneritori.
Nel caso delle proposte di Carla Poli, alle parole sono seguiti i fatti. La sua azienda è riuscita a realizzare, a Ponte nelle Alpi, un riciclo del 98,5% dei rifiuti raccolti.
Entrando però nel cuore della attività di Carla Poli questo risiede negli accordi fatti con le grandi e piccole industrie locali che sono le destinatarie dei prodotti di riciclo stampati dai macchinari di Vedelago.Prodotti economici ed estremamente resistenti, adatti e persino già commissionati per forma e dimensione, da quelle aziende che progettano e ordinano all'impianto di Vedelago i prodotti finali.
Il segreto del riciclo completo dei prodotti post-consumo e dell'uso di materiale riciclato, sta quindi nel creare quei prodotti adatti a chi effettivamente, per ultimo andrà ad usarli!

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giovedì 29 ottobre 2009

Intervista a Riccardo Antonini

lunedì 26 ottobre 2009

Tribunale Roma annulla licenziamento Dante De Angelis

Breaking News

Era stato licenziato a Ferragosto del 2008
Roma, 26 ott. (Apcom)
- Il giudice del Tribunale di Roma, ha annullato il licenziamento di Dante De Angelis, macchinista delle ferrovie eletto nelle fila dell'Orsa nell'impianto di Roma. De Angelis - si legge in una nota del sindacato - era stato licenziato a Ferragosto dello scorso anno perché responsabile, secondo Fs, di aver denunciato l'insicurezza dei treni Eurostar a seguito dello spezzamento di un ETR 500. Quella del tribunale di Roma - afferma l'Orsa - é la risposta che ci attendevamo. L'unica che meritava la dirigenza del gruppo FS che, anziché valorizzare le capacità e l'attenzione dei propri rappresentanti, afferma la propria infallibilità licenziando lavoratori che hanno l'unico torto di essere attenti alla sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori".

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venerdì 23 ottobre 2009

L'Altra Via




Intervento di Francuccio Gesualdi a Marlia 21 Ottobre 2009.

Francuccio Gesualdi con questo intervento espone esaustivamente il suo pensiero aprendo ai gruppi di studio la facoltà di elaborarlo, ampliarlo e condividerlo con una platea più ampia possibile.

Se anche tu sei convinto che la triplice crisi, economica, sociale, ambientale, impone profonde trasformazioni di sistema, allora questo messaggio è per te. E' l'invito ad aderire ad uno dei gruppi di discussione, che stiamo cercando di far nascere in ogni parte d'Italia. Il tema è come costruire una società capace di garantire il benvivere a tutti, nel rispetto dei limiti del pianeta. Un obiettivo ambizioso, ma non impossibile.Magari sei già impegnato nei Bilanci di giustizia, in un gruppo di acquisto solidale, in un'associazione ecologista, in un comitato di resistenza locale, in un consiglio comunale o nel sindacato. Perciò siamo in difficoltà a chiederti di sobbarcarti quest'ulteriore fatica. Ma non si può farne a meno: senza una bussola, senza un'idea di società verso cui tendere, non si può affrontare neanche la politica del giorno per giorno.

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giovedì 22 ottobre 2009

OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA

Riceviamo e pubblichiamo con la preghiera di massima diffusione

Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.

A chi ha mantenuto alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma.

Oggi, il 18 di ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato.

Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.

Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P.

La maggior parte degli aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare. Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.

Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città.

Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere.

Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi.

Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà.

Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni.

Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.

E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli.

Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma.

Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.

http://www.3e32.com/

venerdì 16 ottobre 2009

Lettera aperta alla Regione Toscana

La pubblicazione dei dati relativi al trattamento dei rifiuti nella Regione Toscana scatta una fotografia impietosa di una gestione dei rifiuti fallimentare e antiecologica.
Una raccolta differenziata al 36% è di ben 9 punti percentuali sotto al minimo di legge, che
attualmente è fissato al 45%, ed è cresciuta di soli 3 punti negli ultimi 4 anni, a fronte di un limite di legge che a partire dal 2012 sarà al 65%. Come potrà quindi crescere nei prossimi tre anni dei 30 punti percentuali necessari per non continuare ad essere fuori legge?

Le notizie sono ancora peggiori sul fronte della riduzione della produzione dei rifiuti, primo ed irrinunciabile anello della catena: non solo non sono mai state adottate politiche serie in questo senso, ma neppure sono mai state pensate, portando la Toscana ad essere la regione italiana con la maggior produzione pro-capite di rifiuti!

Sul piano impiantistico poi, tutti sappiamo che gli impianti esistenti in toscana per il riuso, il recupero ed il riciclo sono pochi e sottodimensionati già rispetto ai livelli attuali di raccolta differenziata, al punto che molti comuni toscani sono costretti a mandare fuori regione le materie prime recuperate: ci sarebbe quindi una grande richiesta di questo tipo di impianti!
Purtroppo si continua invece ad incentivare la riduzione della materia mediante l'uso del fuoco (incuranti della legge di Lavoisier che ne sancisce l'impossibilità nel nostro mondo),semplicemente ribattezzando con nomi sempre più fantasiosi impianti che ripropongono sempre la stessa ricetta: bruciare i rifiuti, sprecando così energia e ricchezza che potremmo ottenere con trattamenti di recupero meno costosi e già operativi in molte situazioni.
Oppure si finanziano progetti altrettanto fantasiosi di raccolta differenziata come le “isole a scomparsa”, anziché concentrarsi sul metodo che (dati alla mano) si è dimostrato il più efficace in assoluto, in grado di produrre posti di lavoro ma anche di ammortizzare i costi di investimento in tempi relativamente brevi: la raccolta porta a porta!

E’ quindi con stupore che leggiamo le dichiarazioni di soddisfazione dell’Assessore Regionale Bramerini che accompagnano la pubblicazione dei dati di raccolta differenziata.
Riteniamo che quando si assuma un incarico e il risultato di questo impegno sia di molto al di sotto del limite minimo di legge, ci sia non da esprimere soddisfazione, ma da chiedere scusa agli elettori con i quali ci si è assunti l’impegno.
Nel caso specifico il fallimento è di tale portata da non concedere spazio alla soddisfazione, ma piuttosto da dover prendere in considerazione l’eventualità delle dimissioni.

Leggiamo inoltre di continui richiami da parte della classe politica ad una politica “del fare”, a un “partito del sì” volto a contrastare una cosiddetta “politica del no”: però non viene detto che il vasto movimento dei comitati di cittadini non si è limitato ad opporsi a scelte che distruggono l'ambiente e la salute ma, avvalendosi di esperti di chiara fama nazionale e internazionale e colmando almeno in parte il vuoto progettuale delle istituzioni,hanno anche presentato più volte ed in varie sedi piani, progetti e prospettive concrete, che già funzionano in molte parti del mondo e che non richiedono né nuovi inceneritori né nuove discariche.
Gli esempi ci sono e le eccellenze in questo senso sono anche in Toscana, ma questi richiami sono rimasti inascoltati, i progetti ignorati.

Rivendichiamo il fatto che oggi è proprio questa vasta rete di comitati e associazioni di cittadini a rappresentare il “fronte del sì” per una corretta gestione della cosa pubblica,difendendo l'interesse collettivo contro la voracità dei gruppi affaristico-finanziari, portati per definizione a pensare solo al profitto, e quindi molto interessati ai contributi previsti a vario titolo (e in contrasto con le direttive europee) per l'incenerimento.

Ricordiamo infine che nell’agosto 2005 la Giunta Regionale approvò una delibera di impegno (riconfermata poi in sede di PRS) che stabiliva il raggiungimento di una riduzione del 15% dei rifiuti prodotti in Toscana entro il 2010 (con dato di riferimento al 2003) ed il raggiungimento di una raccolta differenziata pari ad almeno il 55% sempre entro tale data:che fine hanno fatto questi impegni?

Per tutti questi motivi chiediamo un incontro pubblico al Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e all'Assessore Anna Rita Bramerini, per rendere conto ai cittadini degli impegni non mantenuti e per iniziare una buona volta ad ascoltare la voce delle associazioni di cittadini che in tutta la Toscana hanno idee e progetti innovativi, dimostrando così di volere veramente una “politica del fare e del sì”

Coordinamento Rifiuti Zero Toscana Costa

(Grilli Versiliesi,Ambiente e Futuro,Verso Rifiuti Zero - Lucca,Comitato Rifiuti Zero Livorno - TMB,Comitato Ambiente Diecimo e Valdottavo,Comitato Non Bruciamoci Pisa,Associazione per la Tutela Ambientale della Versilia - Pietrasanta,Comitato Ex-cava Viti - Montignoso,Non Bruciamoci la Garfagnana - Castelnuovo Garfagnana,Movimento Radici Future - Barga,Meetup Carrara,Meetup Città di Massa e Montignoso,Grilli Labronici,Grilli Pisani,Amici di Beppe Grillo di Lucca,Lista Civica Città Diversa-Livorno)

giovedì 15 ottobre 2009

Viareggio non dimentica



Nella puntata di mercoledì 14 ottobre, l'inviato Jimmy Ghione è andato a Viareggio per parlare con alcuni cittadini dopo la tragedia dell'esplosione di un treno merci nel giugno scorso. Non ci sono ancora imputati, ai cittadini che hanno subito la strage non gli sono stati dati soldi, le aziende sono chiuse e i dipendenti licenziati.

Come ha detto una testimone della strage:"Ci vuole giustizia...qualcuno deve pagare !!!"

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mercoledì 14 ottobre 2009

Altero...o Alterato?...risponda a qualche domanda Ministro!

Vorremmo rivolgere qualche domanda al Ministro/Sindaco Altero Matteoli.

Partiamo con quello che qualcuno potrebbe definire "gossip"...una cosa sobria...

Che cosa ne pensa il suo collego Brunetta della raccomandazione che ha ricevuto suo figlio Federico Matteoli per essere stato assunto nella nuova Alitalia?

Dopo la bocciatura del Lodo Alfano si riparla del Lodo Consolo, una misura quest'ultima, disegnata ad uso e consumo dei ministri...un'altra legge ad personam, questa volta per difendere anche il Ministro Matteoli dalle accuse di favoreggiamento nell'ambito di un'inchiesta sugli abusi edilizi all'Isola D'Elba. Ma perchè non rinuncia all'immunità e si sottopone alla giustizia, così come ha fatto il suo stretto collega Gianfranco Fini, rinunciando all'immunità garantita dal Lodo Alfano?...
Si faccia processare e dimostri che è innocente, dimostri che rispetta la costituzione, che è Ministro e cittadino, con gli stessi diritti e gli stessi doveri.

Nel 2002 vi fu un terribile incidente ferroviario a 70 km da Il Cairo. Fu definito il più terribile nella storia dell'Egitto. Un incendio si porto via la vita di 361 persone.
Tutto questo portò alle dimessioni dell'allora ministro dei trasporti e del direttore delle ferrovie.
A Viareggio i morti sono stati per fortuna molti di meno, ma sappiamo benissimo che se il treno si fosse fermato nel quartire ex-campo d'aviazione o dentro la stessa stazione il bilancio sarebbe stato molto più pesante. Di fronte alle 31 vittime della strage di Viareggio, a 4 mesi di distanza, non ci sono indagati e sia lei che il signor Moretti sedete sempre al vostro posto.

Non crede che rassegnare le dimissioni e chiedere la rimozione di Moretti sia quantomeno un segnale importante da dare ai familiari delle vittime del 29 giugno?

L'alluvione di Messina era prevedibile. Ma perchè si è preferito dare più fondi ad altre regioni e non curare la il territorio siciliano? Con quali criteri sono stati distribuiti fondi per il ripristino idrogeologico del territorio?
Report ha fatto un po' di luce...Vedi minuto 3,12. Noi continuamo a fare la solita richiesta. SI DIMETTA!
Voi non vi arrenderete mai (ma vi conviene?) noi neppure.


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lunedì 12 ottobre 2009

Capita ogni tanto...

Capita ogni tanto, a chi sogna un mondo diverso, di attraversare periodi di tristezza, abbattimento, depressione. E' normale che accada, io lascio che sia... stacco la spina, mi riposo, passo del tempo con chi mi è caro o immerso nella Natura...So che nulla è permanente, vale sia per la felicità che per la tristezza. Tutto passa, come passa l'inverno o una giornata nuvolosa. Spero potrà aiutarvi leggere ciò che segue.La mia visione di futuro per il nostro paese non è di somigliare a quelle nazioni che si ergono baluardo di civiltà salvo poi sottomettere tutto e tutti alla tirannia del denaro usando ogni mezzo, compresa la violenza in tutte le sue forme possibili.Il mio desiderio è che noi troviamo il nostro posto ed equilibrio nel meraviglioso ciclo della Vita. Questo equilibrio è ancora lontano dall'essere raggiunto, ma paradossalmente pur essendo ad un passo dal baratro della autodistruzione mai come adesso abbiamo gli strumenti e le potenzialità per realizzare una reale Civiltà Umana.Nel mondo che io desidero lasciare ai miei figli non vi sarà più paura o incertezza del futuro. L'uso del denaro sarà limitato, l'economia e il commercio esisteranno ancora ma non saranno il cardine attorno a cui ruotano tutte le nostre esistenze, e non succederà mai più che chi è senza soldi non potrà avere ciò di cui necessita, dal cibo alla casa al vestiario; dall'assistenza alla nascita a quella in vecchiaia; dall'istruzione al divertimento.I ricchi che non si prodigano per aiutare gli altri esisteranno ancora, ma la loro opulenza non consentirà di aver più potere di altri e di far del male impunemente. Essi rappresenteranno retaggio di un passato da cui trarre insegnamento per il futuro e saranno considerati per quel che sono anche adesso: persone malate e bisognose di amore.Avremo gli stessi mezzi di trasporto, ma non saranno inquinanti e li useremo solo quando non sarà disponibile il trasporto pubblico, e cioè molto raramente; vivremo in comunità cittadine, le stesse città in cui viviamo adesso, ma ristrutturate a tal punto che non vi sarà differenza nella qualità dal vivere in campagna.Sul territorio rinasceranno borghi, paesini, villaggi rurali, montani, marittimi; l'agricoltura e gli allevamenti intensivi saranno un lontano ricordo; avremo anni e anni di paziente lavoro di risanamento delle devastazioni ambientali che stiamo producendo; ma non sarà faticoso, sarà un atto d'amore, sarà come curare le ferite di chi abbiamo umiliato e torturato, mentre ci ricambiava sempre con amore e generosità: nostra Madre Terra.Saremo noi a scegliere e cambiare liberamente lavoro, che sarà fonte di gratificazione e non di malattia. Il sistema scolastico aiuterà a sviluppare il potenziale di ognuno e a trovare se stessi, non a diventare robot da inserire nel sistema “schiavo lavoratore/consumatore”. Parleremo e studieremo la salute e non le malattie; elimineremo le cause, non adotteremo dispendiosi ed inutili rimedi; avremo una visione di insieme dell'umanità e non una ristretta e limitante.La scienza la ricerca saranno finalmente liberi e al servizio del bene comune, non di chi le sovvenziona. Tutte le invenzioni che potrebbero consentire il Progresso e adesso giacciono nelle casseforti delle multinazionali saranno rese pubbliche. La Libertà, l'Amore, la Vita saranno i nostri principi ispiratori.La mia visione è ancora sfocata, ma ciò che ho scritto rende l'idea. So che coincide con quella di tanti di voi, di quelli che stanno imparando ad ascoltare il cuore e ad usare la mente anziché diventarne schiavi. Ci sentiamo separati l'uno dall'altro, ma siamo tutti uniti alla Fonte, alla Matrice, alla radice: siamo tutti manifestazioni della Vita...Adesso chiudi gli occhi,e ascolta il cuore......il tuo battito... è anche il mio.Germano Caputo


"Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo 'universo', una parte limitata nel tempo e nello spazio.Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine.Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza."Albert Einstein

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sabato 10 ottobre 2009

La moneta locale e il piccolo usuraio




Intervento di Tonino Perna economista e sociologo, Professore Ordinario di Sociologia Economica presso l'Università degli studi di Messina alla Croce Verde di Viareggio.

Dall'esposizione del suo ultimo pamphlet "il manuale del piccolo usuraio" Perna analizza il capitalismo finanziario, che esasperando il processo di autolegittimazione dell'accumulazione di capitale, ha creato un baratro tra i «punti alti» del sistema (le grandi istituzioni finanziarie, i mercati borsistici ecc.) e il resto della società. Un baratro che può portare alla catastrofe, ma può anche provocare una presa di coscienza per rifondare il rapporto tra economia-denaro-società anche attraverso l'emissione di moneta locale, la localizzazione dei sistemi produttivi e la realizzazione dell'autonomia alimentare ed energetica del nostro paese.
Studiando il fenomeno dell'usura e quei pochi che la denunciano, a questo scopo è stato scritto un libro sull'usura e sul bisogno che nella realtà va incontro a chi la richiede.L'usura nasce con l'uomo come la prostituzione e dove viene condannata molte volte in diversi passi nel vecchio testamento mentre non viene stranamente menzionata nel nuovo testamento, al contrario della prostituzione appunto.L'usurato va a chiedere un prestito a usura sapendo che rischi corre, magari consigliato da colletti bianchi che lo spingono nelle mani dell'usuraio per il suo bene.
Anche paesi oggi considerati emergenti e quelli sudamericani si sono indebitati negli anni '70 quando i tassi erano bassi, ma si sono trovati da una parte gli americani che hanno rivalutato il dollaro e dall'altro prestiti a tasso variabile che hanno facilmente strangolato paesi che in realtà pur ricchi di materie prime, sono stati affossati dal debito e dalle politiche dissenate del fondo monetario internazionale.
Nella crisi del '29 al contrario di oggi, gli Usa avevano una bilancia commerciale in attivo esportando più di quello che importavano e i bilanci degli altri stati avevano piccoli deficit.Oggi solo in Italia si paga ben 80 miliardi di euro solo di interessi sul debito pubblico contratto e i margini di manovra sono molti diminuiti.
Il denaro era originariamente uno strumento, funzionava come un interscambio finchè appunto favoriva e funzionava come scambio.Le quattro funzioni del denaro erano:
1)unità di conto 2) intermediario degli scambi 3)mezzo di scambio 4)funzionamento entro certo limiti di denaro/credito.
Oggi il denaro è diventato altresi uno strumento di potere, di pressione e di dominio.
Grazie alla crisi finanziaria attuale però, siamo arrivati ad un punto di rottura interrompendo il modello di crescita che creava solamente disparità sociali, aumentando l'impatto e la crisi ambientale.
Come riaproppriarci allora del valore sociale del denaro ed evitare che sia uno strumento di dominio da una parte e di distruzione dall'altra?
Lascio la risposta all'esauriente video dove ril prof.Perna prova a spiegare i modelli ed i meccanismi di uno strategia globale che pur evitando uno scontro frontale, ci porterà inevitabilmente a dividerci ed aumentare altresi i conflitti territoriali legati ad un federalismo fiscale e politico.Ma la risposta la troviamo anche nella creazione di una moneta locale accanto ad una moneta globale che sarà il paniere di alcune valute a discapito dell'era del dollaro.
Dall'altra dovremo limitare le importazioni di materie prime e puntare ad una maggiore autonomia energetica ed alimentare fino alla sua completa sovranità, che possa portarci ad affrontare e superare i limiti di una economia che dalla competizione di un mercato incontrollabile, passi ad un meccanismo di collaborazione dei vari stakeholders present,i in una economia che si concentri sempre più su una profonda localizzazione degli strumenti produttivi, con una visione però più ampia e solidale ai problemi globali.

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venerdì 9 ottobre 2009

lavori perenni in corso

Riceviamo e pubblichiamo una lettera degli amici di Onde Libere




Prima via Garibaldi ora via Fratti, anni di lavori infiniti.


Dopo aver subìto la chiusura per circa 6/7 mesi di via Garibaldi con svariati prolungamenti e con notevoli difficoltà da parte dei cittadini nel raggiungere via Fratti, appena riaperta al traffico è stata chiusa via Fratti ormai da ben 13 mesi per un lavoro di totale ristrutturazione di uno stabile all'incrocio con via San Francesco, di proprietà di una nota banca della Versilia. Questo cantiere inizialmente, come da documenti esposti, doveva essere concluso dopo 1 anno cioè in data 15 settembre 2009; ad oggi ancora non è finito e i lavori proseguono avendo prolungato i termini dei permessi.

Si è intanto aggiunto poi un ulteriore ponteggio per lavori privati che però procede molto spedito e ci è garantito il termine in 15 giorni. Ma non è questo caso il problema in quanto si lavora bene e in velocita.

Da tutta questa situazione i cittadini abitanti sommersi da polvere e rurori e in particolar modo i commercianti della zona come il sottoscritto sono esausti in quanto vari fondi commerciali rimangono letteralmente sommersi dagli innumerevoli ponteggi e spariscono alla visione di potenziali nuovi clienti; i vecchi (clienti) invece, devono fare i salti mortali per raggiungerli se poi ci aggiungiamo l'innegabile crisi Italiana e Viareggina il gioco è fatto.

Sappiamo che il signor Betti consigliere comunale ha presentato una mozione al sindaco Lunardini e all'assessore Bucciarelli nella quale chiedeva tempi e possibili sgravi tributari per le aziende coinvolte, ma al momento non ci è dato sapere nulla in merito.

Nel tratto di strada coinvolta sono già state chiuse due attività e sinceramente non so quante ne rimarranno. Stiamo subendo notevoli disagi ormai da circa 2 anni ,siamo esausti e delusi dal modo di agire; mi viene da pensare che per "racimolare" soldi dall'occupazione del suolo pubblico si permetta a privati -come in questo caso- di fare tutto quello che vogliono.L'importante è pagare; ci domandiamo il perchè non è stato attuato lo stesso sistema di lavori su altri cantieri,cito per esempio il cantiere con tanto di gru montata( simile in grandezza a quella di via Fratti),in via S. Andrea all'incrocio con via Garibaldi. Qui è stato dato il permesso,ma sono stati obbligati a lasciare la via aperta pur essendo una zona più caotica e con la carreggiata più stretta. Mi viene da pensare sul perchè dare permessi a canteri tutti in una volta e non si cerca invece di scaglionare i vari lavori.

Vorrei precisare che i lavori vanno fatti non c'è dubbio ma i modi i tempi e le assicurazioni che si attuano a Viareggio sono controproducenti per attività e cittadini ed è inammissile che debba trascorrere così tanto tempo. Vorrà dire che quando saremo completamente in ginocchio andremo tutti a bussare alla porta dell'Assessore al sociale Fantoni e in sede elettorale sapremo chi ringraziare.


Marco Simeone.

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giovedì 8 ottobre 2009

dai colleghi di Bologna

mercoledì 7 ottobre 2009

IL SISTEMA

Molti stanno brindando e festeggiando sulle "disgrazie" giudiziarie del PPM (Papi Primo Ministro),sulle televisioni,sui blog,facebook ed al bar non si parla d'altro.
Altri,invece,stanno già cercando di attuare il piano B,esattamente come anni fa quando fu abolito dalla stessa corte costituzionale il Lodo Schifani.Si depenalizzarono alcuni reati,e se ne condonarono altri.tanto da mettere al sicuro il premier,e alcuni collaboratori.
Ovviamente il centro sinistra che subentrò al governo del paese,si guardò bene di abolire le leggi porcata (come quella elettorale) fatte da mister TV,anzi,prima che cadesse il governo Prodi,ha cercato di varare il ddl Mastella,votato all'unanimità alla camera,tanto per sistemare anche qualche ALTO componente del PD (ricordate....unipol,antonveneta,D'alema,La torre.Consorte.....).
Ma il governo cadde,poco male,venne ripreso in fretta e furia da Ministro Alfano,riproposto alle camere e approvato con il PD spaccato.
Ricordo molto bene che la stessa sera dell'approvazione del DDL Alfano sull'intercettazioni,i consiglieri del Pd si presentarono in Consiglio Comunale di Viareggio,con un drappo nero legato ad ogni microfono dei loro banchi.
Facemmo subito notare ad alcuni di loro,come quella protesta fosse solo pura demagogia,ma qualcuno disse "E'LA POLITICA....".
Il piano B di Berlusconi e company,farà in modo e maniera di non farlo processare,magari depenalizzando o togliendo del tutto il reato di corruzione.
Festeggiate pure,ma fate presto,perché domani è un altro giorno.

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lunedì 5 ottobre 2009

Trova le differenze

Gli appassionati della "Settimana Enignmistica" si possono cimentare in un nuovo gioco:
Trovate le differenze fra questi due video:



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sabato 3 ottobre 2009

il movimento nazionale a 5 stelle

Domenica 4 ottobre, una piccola delegazione dei Grilli Versiliesi partirà alla volta di Milano, dove si darà vita al primo movimento nazionale delle liste civiche a 5 stelle.
Andremo come sempre per ascoltare, osservare, imparare e condividere e quando e ove possibile dando anche il nostro contributo.
L'intenzione dell'Associazione Grilli Versiliesi è chiaro. Costruire una lista civica fatta esclusivamente di cittadini che si prestano alla politica per il tempo necessario, non più di due legislature. Cittadini incensurati e soprattutto residenti nel comune per il quale si candidano.
La lista civica che pensiamo noi esprime i concetti fondamentali della Carta di Firenze.
Stiamo imparando a conoscere il funzionamento del consiglio comunale, delibere e determine, interrogazioni, discussioni...stanno diventando materiale di studio e parte integrante del nostro linguaggio quotidiano.
Come associazione abbiamo proposto già alcune mozioni, come la distribuzione di brocche di acqua di rubinetto al posto dell'acqua in bottiglie di plastica durante le sedute del consiglio.
Stiamo proponendo gli acquisti verdi per l'amministrazione comunale e una serie d'iniziative per diffondere quanto più possibile il concetto di democrazia dal basso, di partecipazione.
Il nostro impegno nella politica locale continua.
Ci vediamo in consiglio comunale...

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giovedì 1 ottobre 2009

Piazza Piave Si.Cura e Si.Riusa!

Domenica 4 ottobre dalle 10,30 alle 18,30 circa in Piazza Piave a Viareggio, si terrà la seconda edizione della Festa del G.A.S. Gruppo Acquisto Solidale della Versilia: "Piazza Piave Si.Cura e Si. Riusa!", nell'ambito della quale si terranno, oltre una esposizione e degustazione gratuita di prodotti biologici e del mercato equo e solidale, animazioni per bambini, festa del baratto e del passalibro e incontri in uno spazio dedicato ai dibattiti e la partecipazione di numerose associazioni.

Cos'è un G.A.S.?
G. come Gruppo di persone che decidono di incontrarsi per acquistare, direttamente dai fornitori, prodotti (alimentari o non) di uso comune, di produzione biologica, locale, equa ed eco-compatibile (cioè rispettosi dell’ambiente e dei lavoratori).
A. come Acquisto, Acquisto responsabile, perché crediamo che ognuno di noi possa dare una mano a migliorare il mondo partendo anche dal carrello della spesa! Dietro a questo gesto quotidiano si nascondono infatti problemi di portata planetaria: inquinamento, spreco di risorse non rinnovabili, sfruttamento dei minori e dei lavoratori.
S. come Solidale poiché si decide di utilizzare il criterio della solidarietà come guida nella scelta dei prodotti verso i piccoli produttori locali. Solidarietà che non vuol dire semplice beneficenza, ma che è sinonimo di eticità, equità nella distribuzione delle risorse, ecologia e tutela del territorio.
Il gruppo G.A.S. Versilia, presente dal 2005 a Viareggio con più di 300 iscritti, opera con questi criteri etici promuovendo inoltre corsi di autoproduzione di vario tipo, un orto condiviso, gruppi d'acquisto fotovoltaici, banca del tempo, moneta locale ed altre attività. Per chi volesse ulteriori informazioni sui G.A.S.ed iscriversi può visionare il sito:
http://www.economia-solidale.org

Saranno in piazza con il Gruppo d’acquisto Versilia numerose associazioni ed enti sensibili ai temi che portiamo avanti: C.D.S.D. Centro diurno socializzazione disabili gestito dalla coop C.R.E.A,
La Farfalla, Araba Fenice, Caritas, Emergency, Arcadia, Arcipelago Toscana, il Germoglio, Diritto al Futuro, Uovo di Colombo, Sea ambiente,Cielo di Shamanbala,Yatra.

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