mercoledì 30 luglio 2008




I cittadini non sanno,o perlomeno molti non sanno,lo stretto legame che intercorre tra i gestori del metano locale e l'Eni,azienda nazionale che ha ancora come socio di maggioranza relativa il ministero del tesoro.
Cercherò,semplificando molto,di chiarire i rapporti societari che legano SEAcom spa,ad Eni.

-Seacom,azienda che distribuisce il gas alle utenze viareggine,è controllata al 100% da Sea spa.
-Sea spa,è controllata al 57,37% dal comune di Viareggio,dal 2,63% dal comune di Camaiore,ma quello che c'interessa a noi,è il 40% di controllo di Seaspa da parte di Toscana partecipazionispa.
-Il nostro gas non è neanche a metà del cammino,infatti,Toscana partecipazioni,è controllata al 99% da Toscana Energia spa.
-Quest'ultima,è partecipata al 49,39% da italgas.
Ed ora arriva il bello.
-Italgas è controllata al 100% dal gruppo Eni
Ora,sappiamo quante società,con i loro consigli d'amministrazione,consiglieri,sindaci revisori,impiegati ect,ci sono da sfamare con la nostra bolletta.
Viareggio è solo un esempio,facendo un giro sul web,potete tranquillamente constatare che anche le municipalizzate di altri comuni,hanno lo stesso percorso.
Per carità,tutto legale.....forse un pò troppo legale.

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venerdì 25 luglio 2008

Eppur si muove


Si è fatto un gran parlare del piano della sosta in questi mesi, è stato anche protagonista della campagna elettorale.
Il piano della sosta è stato sospeso sine die o meglio è stato pesantemente modificato per essere poi rivisto in seguito.
Il risultato è la fuori, c’è chi parla di disastro e di caos. Forse sono esagerazioni ma di certo la situazione con questi cambiamenti, vuoi il periodo, non è migliorata.
Il piano della sosta non può essere abolito. Sono stati fatti investimenti, spesi denari pubblici ed è chiaro che la città, per il numero di abitanti e la vocazione turistica, necessiti di un piano della sosta che la renda più funzionale, fruibile e meno inquinata. Questo sembra non essere in discussione anche nel palazzo municipale.

I problemi ambientali e della mobilità non si risolvono in due giorni, non si risolvono mettendo i parcheggi a pagamento, con qualche parcheggio scambiatore, con le rotonde al posto dei semafori ne con due pullman in più. Tutte queste cose insieme danno un valido contributo, ma non sono condizione sufficiente.
Il più grande passo, quello risolutivo e anche più impegnativo è far cambiare mentalità alle persone. Lo stesso Aristotele era convinto che si dovesse prima educare e poi porre limitazioni ai cittadini.
Ma anche senza scomodare il grande filosofo greco si capisce benissimo che non si possono mettere parcheggi a pagamento in tutta la città con la scusa dell’inquinamento quando poi in centro girano indisturbati enormi pullman (vuoti) euro 0 (o forse -1) SUV di tutte le taglie e compagnia bella.
Si voleva impedire che le persone prendessero l’auto anche per gli spostamenti più brevi, si è arrivati semplicemente a mettere un’altra “tassa” che non ha risolto il problema e ha creato malcontento.

La soluzione non è semplice e non ci si può arrivare senza la collaborazione di tutti. Intanto, un passo semplice, economico e non sgradevole, sarebbe quello di incentivare l’uso della bicicletta, specialmente nei periodi in cui il tempo è più clemente. Anche questo passo però non deve essere imposto, calato dall’altro. Lo si deve far penetrare lentamente nelle persone, con l’educazione nelle scuole, con eventi, manifestazioni, con l’esempio di chi ha visibilità, basta poco per cominciare a cambiare, basta volerlo.

L’argomento non è banale ma cominciamo a trattarlo partendo dalle cose più semplici. Poi ci sarà tempo di parlare di pullman elettrici, ZTL, parcheggi e quant’altro.

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martedì 22 luglio 2008

Il consiglio comunale del 17.07.'08

1°parte



2°parte



Il dibattito infuocato su cosa sia successo durante il consiglio comunale del 17/07/2008,anima ormai quotidianamente le cronache locali di tutti i giornali.
Ho letto articoli totalmente fuorvianti,i cittadini non possono sapere la verità,perchè ognuno tira l'acqua al suo mulino.Noi eravamo presenti,ed invito i lettori alla visione (consiglio con cuffie in quanto l'audio non è il massimo) dei video sopra il post.Chiunque può farsi un'idea dell'accaduto senza ulteriori commenti.Come al solito la VERA informazione sta sul Web.

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lunedì 21 luglio 2008

I supermercati de Il sapore del Cuore e gli SCEC Point Market

Secondo L’ISMEA i prezzi alla produzione in agricoltura sono aumentati nel mese di giugno del 4,5% e del 19,1% rispetto allo stesso mese del 2007 e le voci colpite dai maggiori aumenti ovviamente sono Gasolio e fertilizzanti chimici, anch’essi in gran parte derivanti dal petrolio..Dal 2000 al 2007 i prezzi alla vendita sono aumentati mediamente del 28% (fonte CIA)Mentre i redditi dei produttori sono diminuiti, sempre dal 2000 al 2007, del 18%.A fronte di questo sconfortante quadro, abbiamo un sistema distributivo con filiere “lunghe” che hanno portato i prodotti agroalimentari ad avere un divario enorme tra prezzi alla produzione e alla vendita. Eclatante il caso delle clementine che vengono pagate alla produzione 15-20 centesimi mentre al consumatore sono arrivate a costare, a dicembre scorso, anche 3 euro (fonte Coldiretti http://www.coldiretti.it/docindex/cncd/informazioni/890_07.htm ). Poco giustificati anche gli aumenti dei prezzi relativi a pane, pasta e farina.Il produttore quindi ha redditi sempre più bassi, costi sempre più alti ed una burocrazia che assorbe 100 giorni l’anno (fonte CIA) per gli adempimenti, contabili, fiscali e amministrativi.Sul fronte della qualità, prosegue la contraddittoria politica comunitaria che continua a non dare certezze agli agricoltori che chiedono invece risposte chiare e definite come quelle in tema di modificazioni climatiche che chiedono urgentemente un cambiamento degli orientamenti e un allargamento delle superfici coltivate a cereali oggi a set aside, ma la UE ancora non si pronuncia.Le risposte invece arrivano dalla Commissione europea (organo sovranazionale) in tema di Ogm. Mentre in Italia 3 milioni di persone si esprimevano nella consultazione sugli OGM a favore della sicurezza alimentare, la Commissione europea, contro alle indicazioni del Parlamento Europeo (eletto dagli elettori) e dei consumatori europei che più volte si sono espressi contro le colture transgeniche, ha dato il via libera definitivo alla commercializzazione del mais transgenico 59122 o “herculex”, oltre a un tipo di barbabietola da zucchero geneticamente modificata e altre due qualità di mais ibridi.Dal fronte dei consumatori i dati Istat sulla spesa delle famiglie italiane hanno rilevato che dopo quasi un decennio di stagnazione i consumi sono calati a danno soprattutto dei consumi alimentari e della produzione della qualità dei prodotti, favorendo così gli acquisti nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e Hard Discount. Secondo un recente sondaggio http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/inflaistat-5/infla-sondaggio/infla-sondaggio.html l’inflazione percepita è almeno 3 volte quella dichiarata e per il 71% del campione intervistato la situazione familiare è poco o per nulla positiva.Il produttore che si affida al mercato vendendo i suoi prodotti alla GDO, quando ci riesce, o ai grossisti, spunta prezzi a volte molto inferiori anche al punto di pareggio, l’unica alternativa quindi è rivolgersi alla vendita diretta e perseguire la qualità (Farmers Market, Km 0, mercatini de biologico ecc.). La difficoltà maggiore comunque è creare il mercato alle produzioni e anche ove si riuscisse in questa impresa, si tratta sempre di una nicchia di mercato formato da consumatori consapevoli e disposti anche a spendere di più. Nicchia che però si ridurrà sempre più con l’aumentare della crisi economica, come sopra evidenziato, e del numero dei produttori che si rivolgono a questo segmento di mercato.Seguendo il paradigma in cui il prezzo finale di un prodotto è dato dai costi più un giusto guadagno, avremo prezzi molto elevati e quindi soddisferà solo una piccola parte di produttori e di consumatori anche se si avrà una qualità superiore della produzione, oltre naturalmente alla difficoltà a ritagliarsi spazi di vendita sufficienti, con un conseguente dispendio di risorse, economiche ed umane che poi inevitabilmente si riflettono, anch’esse, sul prezzo finale.Per affrontare adeguatamente questo difficile periodo e portare i prodotti di qualità sulle tavole di tutte le famiglie, facendo così tornare nella norma (il prodotto di qualità per tutti ad un prezzo accessibile) quello che oggi invece è l’eccezione (il prodotto di qualità solo ai ceti più agiati), è necessario inserire vari, ma facili correttivi.CREAZIONE DI MERCATO: il primo passo è quello di aderire al circuito che accetta i Buoni della Solidarietà ChE Cammina SCEC come percentuale del prezzo (mediamente dal 10 al 30%). Poiché questi Buoni sono distribuiti alle famiglie gratuitamente, si ottiene un aumento del potere di acquisto pari alla percentuale dei Buoni accettata.Le famiglie quindi preferiranno acquistare nei punti vendita che aderiscono a questo circuito rispetto ad esempio alla GDO o Discount che invece non li possono accettare a causa della loro organizzazione interna.Gli SCEC possono essere utilizzati in tutti gli esercizi commerciali, produttori, professionisti, strutture di ristorazione, alberghi ecc. non solo nella località, ma in tutte le città-regioni in cui si utilizzano e aderiscono al circuito di ArcipelagoSCEC. Questo permetterà alle eccedenze produttive di poter essere vendute nel circuito italiano aumentando notevolmente il mercato alle merci locali di qualità.Allo stato attuale molti enti locali stanno aderendo conferendo così corpo e consapevolezza a tutto il progetto e aiutando le proprie comunità e le economie locali.ACCORCIAMENTO DELLE FILIERE Concetto tornato prepotentemente alla ribalta dopo gli aumenti, a volte ingiustificati, dei prodotti agroalimentari, con punte che a volte hanno fatto pensare a vere e proprie speculazioni. Anche qui, tutti parlano di filiera corta, ma concretamente è difficile da mettere in pratica (farmers market-chilometri 0 ecc.) anche perché si richiede al produttore di avere risorse per la vendita diretta e strutturare l’azienda in modo leggermente diverso.Comunque sia, se applicato bene si potrebbero aumentare gli introiti dei produttori e offrire prezzi più contenuti ai consumatori.In questo concetto si inserisce perfettamente la filiera del grano che arriva fino alla vendita del pane, quella della carne (allevamento, macellazione, trasformazione e vendita), l’attività casearia ecc.
ECONOMIE DI SCALA In questo caso è necessario comprendere che il futuro delle piccole aziende sarà sempre più difficile e la collaborazione fra aziende invece il naturale antidoto all’attuale periodo molto complesso.I PSR (Piani di Sviluppo Rurali) regionale favoriscono l’unione fra produttori agricoli e incentivano le economie di scala che ne derivano finanziando molte attività e in alcune regioni, ad esempio la Calabria, la regione sta lavorando per destinare fondi alla realizzazione di strutture per la vendita di merci locali.L’unione di questi elementi: Creazione di mercato attraverso l’aumento del potere di acquisto alle famiglie con l’utilizzo degli SCEC i Buoni della Solidarietà ChE CamminaAccorciamento delle filiere e trasformazione dei prodottiEconomie di scala attraverso l’unione tra produttorida vita a dei supermercati locali de “Il sapore del cuore” dal nome del progetto http://www.centrofondi.it/sapore_cuore.htm e ai punti vendita denominati “SCEC Point Market”. In questi punti vendita si troverà l’alimentare e tutti i prodotti di aziende locali, artigianali che avranno una vetrina per le loro produzioni. Da specificare che i produttori non agricoli non interverranno nell’associazione, ma conferiranno la merce in conto vendita, pagando un canone.Nei supermercati Locali si attiveranno anche lavorazioni come la macelleria e la produzione del pane, dolci, pasta ecc., negli SCEC Point Market di superficie inferiore invece si venderanno prodotti locali senza trasformazione o trasformati direttamente dalle aziende o nei Supermercati del Sapore del Cuore. Utile prevedere un Supermercato che rifornisce più SCEC Point Market sul territorio.Queste due strutture avranno, oltre alla vendita diretta, la funzione di:snodo di rete per la piccola distribuzione locale (rapporto fornitore-commerciante)smistamento di ordini inter regionali che arrivano dalle altre Isole di ArcipelagoSCEC punto distributivo per i Gruppi di Acquisto Solidale presenti nella zonaOgni struttura, Il Sapore del Cuore e lo Scec Point Market, sarà gestito da più produttori riuniti in associazione, con l’aiuto di ArcipelagoSCEC che aiuterà e coordinerà le attività.VENDITA DIRETTA All’interno del Supermercato del Sapore del Cuore troverà posto il nucleo dell’agroalimentare con:un forno a legna per pane e prodotti da forno (pizza, pasticceria ecc.) necessarie due persone (fornaio e pasticcere) più una alla venditaortofrutta rigorosamente di stagionemacelleria con carni provenienti da piccoli allevamenti di qualità della zona (1 persona) pizzicheria e salumi anche piatti semilavorati o pronti da portare via (1-2 persone)Il settore avrà anche prodotti trasformati dall’associazione dei produttori, confetture, passate di pomodoro, succhi di frutta, sughi pronti, olive e altre produzioni locali oltre all’agroalimentare, che è il richiamo e la spina dorsale della struttura, troveranno spazio e visibilità anche le altre produzioni locali artigianali con un addetto alla vendita cumulativo. Ovviamente lo SCEC point Market non avendo le lavorazioni al suo interno avrà necessità di meno personale per la gestione.Nei punti vendita avremo anche prodotti alla spina come detersivi, latte, vino ecc. e molta cura e attenzione sarà dedicata al rapporto con il cliente per fare informazione (progettoSCEC, corretta alimentazione, antiche ricette locali da riscoprire, consigli, informazioni sui metodi di coltivazione ecc.).RIFIUTI O Tutta la merce verrà data sfusa, senza imballaggi, senza pellicola e polistirolo; ove sia necessario un imballaggio per la conservazione, ad esempio le conserve, confetture ed i succhi di frutta, ecc. saranno adottati contenitori di vetro e verrà richiesto un deposito cauzionale che sarà restituito alla riconsegna del vuoto. Per il vino, il latte ed i detersivi si useranno contenitori portati da casa dal cliente o forniti direttamente dal punto vendita, salvo, anche in questo caso, un deposito cauzionale. Un omaggio o un piccolo sconto per chi porta da casa il sacchetto per riporre la spesa, in ogni punto vendita comunque ci saranno in vendita borse di tela o di carta riciclata.In tutti i punti vendita ci saranno delle compostiere per i rifiuti organici derivanti dall’attività.Per quanto riguarda i punti di ristoro verrano usati il più possibile contenitori non usa e getta.ENERGIA Ove possibile verranno utilizzate fonti di energia rinnovabile. Nel Supermercato ad esempio si può adottare un impianto a biomasse, alimentato dalle aziende della zona, con il quale rendere autonomo dal punto di vista energetico il punto vendita e alimentare anche il forno a legna. L'eventuale sovrapproduzione di energia potrà essere immessa in rete e venduta alla tariffa di favore prevista in finanziaria 2008 per impianti a biomassa alimentati da filiera corta.SNODO DI RETE Il Supermercato Locale de Il Sapore del Cuore avrà la funzione di rifornire gli Scec Point Market sul territorio (i prezzi saranno uguali) e anche i negozi della piccola distribuzione (negozio di prossimità o dei Centri Commerciali Naturali del centro cittadino) che aderiranno al circuito ArcipelagoSCEC. In questo ultimo caso il prezzo praticato sarà inferiore di quello offerto al pubblico onde permettere anche al piccolo negozio aderente al circuito di offrire buoni prezzi.In particolare si potranno rifornire i bar, ristoranti, gli alberghi, agriturismo che aderiscono al circuito ArcipelagoSCEC e che avranno interesse a utilizzare gli Scec ricevuti dalla propria clientela. Anche in questo caso sarà cura di ArcipelagoSCEC di “formare” questi esercizi commerciali a sensibilizzare la loro clientela sul fatto che si stanno usando materie prime del territorio di qualità, magari attraverso la diffusione di un opuscolo preparato allo scopo che informa i clienti sull’intero progetto.SMISTAMENTO ORDINI da altre “isole” del circuitoIn questo caso il Supermercato de Il Sapore del Cuore avrà il compito di soddisfare gli ordini che arriveranno dalle altre “isole” dell’ArcipelagoSCEC che faranno richiesta, attraverso la piattaforma informatica, di produzioni che il loro territorio non può offrire. Un modo per gestire le eccedenze produttive.PUNTO DISTRIBUTIVO PER I GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE I nostri punti vendita, Supermercato de Il Sapore del Cuore e SCEC Point Market, posso assolvere anche alla funzione di centro di smistamento degli ordini dei GAS presenti sul territorio semplificando il loro lavoro organizzativo e gestionale.

RAPPORTI FRA I PRODUTTORI E I PUNTI VENDIT AI produttori agricoli riuniti in associazione che danno vita ai punti vendita del progettoSCEC, conferiscono la loro merce e sono pagati a fine mese con un prezzo medio di mercato. Periodicamente poi verranno ridistribuiti gli utili derivanti dalla vendita dei prodotti trasformati dedotte le spese gestionali del punto vendita. In questo modo si permette al produttore agricolo di avere un ritorno non solo dalla vendita del prodotto, ma anche dalla vendita del prodotto finito e trasformato. A puro titolo di esempio ricordiamo che 100kg di grano, che producono 100kg di pane, vengono oggi pagati circa 40 euro, mentre i 100 kg di pane vengono venduti da 200 a 300 euro. Per non parlare dei dolci dove la materia prima incide solo per un 3-5%. Stessa cosa per un piatto pronto o semilavorato, succhi, confetture ecc.Da specificare che ogni produttore viene considerato alla stregua degli altri senza fare differenza fra le merci conferite. Il plusvalore, oltre il prezzo medio pagato dal mercato, viene redistribuito equamente deducendo solo i costi di gestione. Il coordinamento di ArcipelagoSCEC varrà un 10% degli utili.Da specificare che al produttore non si richiede di ristrutturare la sua azienda, ma solo di fare bene il suo lavoro, al resto penserà, per quanto possibile, ArcipelagoSCEC.Un capitolo a parte per i produttori non agricoli che esporranno la loro produzione, artigianale e non, nei punti vendita. In questo caso possono dirottare nei punti vendita, parte della loro produzione (spacci aziendali) comprese alcune rimanenze di magazzino che possono essere vendute con percentuali di SCEC più elevate. La loro merce sarà in conto vendita e pagheranno solo un canone di affitto per la visibilità, lo spazio ed il servizio offerto dai punti vendita.PUNTI DI RISTORO I punti vendita possono essere arricchiti anche da punti di ristoro, chioschi o da ristoranti, magari stagionali gestiti sempre dalla stessa associazione che gestisce i punti vendita.Nel punto di ristoro si potranno trovare piatti freddi, panini e altre piccole cose, tutte rigorosamente locali.Nel chiosco, anche ambulante, si potranno vendere tutte le produzioni con la frutta, succhi, macedonie, angurie, sorbetti e gelati artigianali.La loro conduzione non richiede una particolare specializzazione mentre hanno un buon ritorno economico.Da utilizzare in zone turistiche, vicino ad uffici e anche questi possono contribuire al miglioramento della redditualità della produzione.Diverso è il caso del ristorante, anche stagionale, In questo caso va individuato o un locale adatto o una zona all’aperto da poter adibire alla ristorazione con 50/70 coperti. I prezzi molto contenuti anche con l’ausilio dei Buoni della Solidarietà ChE Cammina SCEC. Qui è necessaria una professionalità adeguata alla gestione anche se il menù sarà semplice e improntato alla cucina casalinga.

Saluti,Enrico

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domenica 20 luglio 2008

tanti auguri Beppe!



















Caro Beppe
vogliamo dedicarti il nostro augurio di buon compleanno per questi tuoi "primi 60 anni".
Speriamo infatti che tu possa godere di grande longevità... c'è ancora molto da fare per cambiare questa Italia.
Grazie per tutto quello che hai fatto e che hai detto fino ad oggi.
Auguri dai Grilli Versiliesi

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venerdì 18 luglio 2008

E NOI PAGHIAMO



Molti cittadini non sanno che esiste una legge,esattamente il DLGS152/2006,il cui Art.205 cita testualmente ai commi 1 e 3:

1. In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:

a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;

b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;

c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.

3. Nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente articolo, e' applicata un'addizionale del venti per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'Autorità d'ambito, istituito dall'articolo 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, che ne ripartisce l'onere tra quei comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma 1 sulla base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli comuni.

In Parole povere,i comuni,quindi i cittadini,quindi noi,che non raggiungono gli obbiettivi minimi prefissati per legge,si vedranno salassare il portafoglio con un aumento della tassa dei rifiuti del 20%.
Vediamo come siamo messi in Versilia con dati aggiornati a maggio 2008 (fonte ATO2)

Forte dei Marmi 39%
Seravezza 36%
Viareggio 33%
Pietrasanta 31%
Massarosa 26%
Camaiore 23%
Stazzema 7%

Quindi? è vero,sono solo dati provvisori,ma il 45% a fine anno non lo raggiungeremo mai.
Ringrazio vivamente tutti i politici,i dirigenti e le società municipalizzate per questo
risultato.
E NOI PAGHIAMO!!!!!!!!!!!sic

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giovedì 10 luglio 2008

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI o quasi




- Sono sospesi, per tutta la durata della carica, i processi penali nei confronti del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e dei presidenti di Camera e Senato. I procedimenti giudiziari che restano sospesi possono anche riferirsi a fatti commessi prima della assunzione dell'Alta carica e possono essere già in corso, in ogni fase o grado di giudizio.-

I PROBLEMI DEGLI ITALIANI SONO RISOLTI.

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mercoledì 9 luglio 2008

Binario morto


La situazione delle ferrovie a livello nazionale è più o meno disastrosa, Toscana e Versilia non fanno eccezione.
Il treno è uno tra i mezzi di spostamento teoricamente più economici, veloci e puliti (inteso come eco-compatibili) che ci sia. Tutto questo ovviamente sulla carta. Basta andare alla stazione e provare a prendere un qualsiasi treno per rendersene conto.

Un biglietto di sola andata di seconda classe per un viaggio nella fascia dei 30 chilometri (Lucca, Pisa, Massa per intenderci) con un treno regionale ha il costo di 2.40 euro. Questo significa che 5 persone spendono 24 euro tra andata e ritorno per fare i 22 chilometri che separano Viareggio da Pisa o da Lucca. Con quella cifra con un utilitaria dai consumi medi si fa due volte quel tragitto e una macchina a metano fa 10 volte tanto. Le tariffe sono tra le meno care d’Europa? Anche la qualità del servizio e gli stipendi sono tra le peggiori d’Europa.
Il treno non è quindi economico. Anche se c’è da dire che un abbonamento mensile (che interessa studenti e pendolari) permette ancora buoni risparmi.

Sempre per il solito tragitto con il treno si dovrebbero impiegare circa 17 minuti, una sciocchezza se comparati alle code e agli stress che si affrontano viaggiando in automobile.
Quando però poi il treno fra ritardi vari, guasti, problemi di “sovraffollamento” e lavori sulla linea ne impiega invece 40 o più allora si rimpiange ancora più amaramente di non aver preso una macchina.
Il treno non è quindi veloce o almeno non lo è sempre.

Resta come ultima difesa quella dell’ecocompatibilità e qui almeno non si può dire niente. Le automobili e i pullman viaggiano utilizzando motori a combustione e portando pochi passeggeri, i treni hanno motori elettrici e portano un gran numero di passeggeri. Certo l’elettricità è prodotta generando inquinamento, ma se si ripartiscono le emissioni inquinanti per ogni passeggero di un treno per pendolari piuttosto che per una vettura o un pullman la cifra è risibile. Inoltre l’inquinamento è delocalizzato nei luoghi di produzione dell’energia, mentre i veicoli a combustione interna lo portano direttamente nei centri cittadini.

Sulle comodità di un viaggio in treno è meglio non soffermarsi troppo, è come sparare sulla croce rossa. A meno di prendere un Eurostar (con le dovute eccezioni) e spendere cifre astronomiche, nessun treno soddisfa minimamente le condizioni basilari di decenza. Pochi posti a sedere, bagni spesso inagibili o disastrati, sporcizia ovunque, caldo afoso d’estate e gelo d’inverno; insomma carri bestiame.
I treni che viaggiano fra Pisa e La Spezia e alcuni di quelli che percorrono la tratta Viareggio-Firenze, quelli che portano un gran numero di studenti e pendolari ogni giorno e anche turisti nei periodi propizi, sono tra i peggiori della regione. Spesso risalgono alla fine degli anni ’70 e hanno subito un po’ di “maquillage” a metà anni ’90. Insomma è 30 anni che sono sulla piazza.
Migliaia di persone ogni giorno sono costrette a spostarsi su queste cariatidi viaggianti, spesso in piedi per lunghi tratti. La gente non ne può più e non ci si può certo scandalizzare se qualcuno si rifiuta di pagare il biglietto, deve essere chiaro che questa pratica è criminosa e peggiora ulteriormente le condizioni ma è generata principalmente dallo scontento prodotto da questa situazione. Aggiungendoci poi che i controlli sono pressoché inesistenti si capiscono molte cose.

Le liberalizzazione si pensava portassero qualche beneficio, di fatto hanno creato un monopolio.
Oltretutto l’azienda che detiene questo monopolio peggiora continuamente la situazione, tagli al personale, tagli nei treni regionali, tagli nella manutenzione. Presto le biglietterie di tutte gli scali della Versilia saranno automatizzate, le stazioni diverranno luoghi ancora meno sorvegliati e quindi meno sicuri. Il prossimo anno potrebbero esserci anche dei tagli sui treni, così turisti, studenti e lavoratori dovranno subire ancora altri disagi ogni giorno. I controllori sono già scomparsi da un pezzo, specie estinta con buona pace di chi ogni giorno viaggia a scrocco mentre gli altri pagano.

L’unica fortuna delle ferrovie è il caro petrolio. La gente se vuole spostarsi, specialmente se lo fa spesso o per lunghi tratte è costretta a prendere il treno, ma un’azienda seria non si può basare unicamente sugli andamenti di borsa del greggio per stabilire la propria strategia.

Servono investimenti, in Toscana sono sicuramente una priorità se si vuole raggiungere quella mobilità sostenibile tanto sbandierata dai politici locali. Anche il turismo rischia in parte di essere compromesso dalle scelte scellerate delle Ferrovie dello Stato.
Sindaci, presidenti di provincia e di regione devono mobilitarsi, fare pressione, intervenire. Ma anche i cittadini possono e devono fare qualcosa, basta anche un’azione semplice come una mail di protesta. Più saranno e meglio sarà per tutti.
La TAV può anche essere una priorità, è pur sempre un progetto europeo, ma lo sono anche il ponte sullo Stretto di Messina e le altre “grandi opere”? Non c’è proprio un criterio per impegnare in modo migliore quei miliardi di euro?
Il tratto Viareggio-Pistoia è ancora mono binario, la Garfagnana e il Senese non hanno le linee elettrificate, il materiale rotabile è vecchio, i guasti all’ordine del giorno, le stessa sicurezza è compromessa, ma le ferrovie vogliono entrare o no nel ventunesimo secolo?

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martedì 8 luglio 2008

LA DIRETTA DA ROMA, CON DI PIETRO , TRAVAGLIO, GRILLO, COLOMBO...UNITI CONTRO LE LEGGI VERGOGNA



Oggi alle 18,00 , in piazza Navona a Roma, si celebra il diritto a far sentire la propria voce, ad alzare la testa e guardare dritto negli occhi chi cerca di prenderci per il sedere, dalla sua poltrona di governo.
Per ovvi motivi di lavoro molti grilli versiliesi hanno dovuto rinunciare alla trasferta e non potranno essere a Roma per dare appoggio a questa fondamentale iniziativa.
Attraverso il sito di antoniodipietro.it e lo stesso blog dei grilli versiliesi, nonchè quello di Beppe Grillo, potrete seguire la diretta da Roma.
Lo slogan è l'articolo 3 della costituzione italiana, tutti sono uguali difronte alla legge, senza nessuna distinzione di razza, religione, credo politico, provenienza.
Su la testa!

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sabato 5 luglio 2008

IDRODOLLARI


L'acqua è un bene primario per la vita e una risorsa rinnovabile del nostro pianeta. Ogni forma di vita è legata all'acqua. Ogni attività umana è vincolata alla possibilità di accedere all'acqua.
Eppure per milioni di persone l'impossibilità di accedere in maniera adeguata alle risorse idriche mette in discussione l'esistenza stessa e impedisce ogni forma di sviluppo e di progresso.

Presto l'acqua sarà privata. Ma l'acqua è forse un bene negoziabile? Perché un diritto diventa un servizio?
Cerchiamo di capire cosa ci è sfuggito di mano. Forse abbiamo sottovalutato la legge Galli che obbliga i comuni a decidere sulla gestione del servizio idrico locale rendendola una società di capitale. Quindi i cittadini verranno presto messi al corrente di questa nuova realtà: la liberalizzazione dei servizi idrici. Il meccanismo lo conosciamo fin troppo bene (ne è un esempio la liberalizzazione delle polizze assicurative), la liberalizzazione ci verrà presentata come un miglioramento del servizio sicuramente accompagnato da una diminuzione dei prezzi. Forse qualcuno ci crederà, ma poco importa perché la macchina della liberalizzazione è già in moto e la sua inerzia non ci permetterà di fermarla. Per ora le aziende pubbliche possono effettuare fusioni, costituire consorzi, accorpamenti per presentarsi alla sfida finanziaria con le agguerrite imprese straniere (UE e extra-UE). Tutto questo si traduce semplicemente in una scelta: scegliere la holding a cui consegnare la gestione del proprio servizio idrico, perdendo però la possibilità di negoziare non essendo più in grado di valutare il costo del servizio.
I cittadini dei comuni versiliesi stanno già sperimentando questo dissesto sociale con Gaia,ma è ancora presto per valutare i danni,aspettate che i comuni vendano altre quote di partecipazione,(e le venderanno!),e ne vedremo delle belle,anzi.........


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venerdì 4 luglio 2008

8 LUGLIO 2008




Roma,piazza Navona.
Martedì 8 luglio,avra luogo una manifestazione di protesta su l'ormai noto lodo Schifani/Alfano/ennesima legge ad personam.
Oltre centomila processi saranno rimandati/cancellati/prescritti.
Delinquenti di ogni calibro tireranno un sospiro di sollievo.
In Italia ci sarà più sicurezza,sicurezza di non andare a finire in galera,di non essere condannato,sicurezza,da parte di chi ha subito un'ingiustizia,di non essere risarcito.
L'opposizione,a parte L'italia dei valori,non parteciperà;tutto sommato anche per loro non è una brutta legge,qualcuno ne guadagnerà.
Intanto l'ITALIA affonda,i salari affondano,la sicurezza affonda,le classifiche dell'ocse ci vedono in fondo (tranne per le tasse),ma i politici non capiscono,vivono su un altro pianeta.
Il loro problema sono le intercettazioni,la magistratura e gli interessi.
Domenica ci sarà una manifestazione di gente perbene,ma nessun media ne parlerà,e se lo faranno,ne parleranno male.

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giovedì 3 luglio 2008

2020, il futuro è adesso


I rifiuti sono un problema quando non li si gestisce nel modo giusto. Sono un problema perché sono tanti, perché costa smaltirli, perché si creano delle problematiche ambientali e soprattutto perché non li vuole nessuno e non si sa dove buttarli.
Il caso Napoli è emblematico.

Si fa un gran parlare dei termovalorizzatori ovverosia degli inceneritori (cambia la parola ma il risultato è lo stesso) come se questi rappresentassero la soluzione di tutti i mali, ma basta poco per smontare questa tesi. Gli inceneritori riducono i rifiuti di volume producendo ceneri tossiche, 20% rispetto al totale, che devono comunque essere smaltite, diossina, poca, ma la sua dose mortale è di circa 50 milionesimi di grammo per chilo di peso corporeo, quindi non cambia molto il fatto che sia poca e nanoparticelle, queste ultime, sconosciute ai più, si disperdono per un raggio di 50 chilometri dalla fonte di produzione e possono generare un aumento di probabilità di contrarre il cancro. Ed ecco distrutta la tesi dei termovalorizzatori.
Le discariche rappresentano anch’esse un rischio per la salute umana, questo è universalmente comprovato.

Tutte questi metodi di smaltimento hanno costi estremamente elevati che puntualmente ricadono sulla società. Inoltre chi di noi vorrebbe una discarica o un inceneritore davanti casa? Ovviamente nessuno.
La soluzione non è semplice ma già molte realtà, locali o nazionali, si stanno muovendo per risolvere il problema con risultati a dir poco incoraggianti.
La raccolta differenziata non rappresenta la soluzione unica e definitiva ma sicuramente da un contributo notevole nella riduzione dei rifiuti. Se poi questa è applicata in modo rigoroso, con raccolta porta a porta e riduzione delle tariffe pagate (quando si parla di danari la gente è sempre più motivata) allora i risultati sono veramente eccezionali.

Un esempio a noi vicino è dato dall’ormai celebre comune di Capannoni (LU). In 12 mesi di raccolta differenziata porta a porta applicata ad una piccola parte della popolazione è riuscito ad innalzare la percentuale di raccolta differenziata di tutto il comune del 15%. Il risparmio è calcolato in milioni di euro. Soldi destinati in parte a nuovi investimenti in questo ambito ed in parte restituiti ai cittadini (20% di riduzione della TIA).
Il comune di Capannoni inoltre è stato il primo in Italia ad aderire al progetto “2020 rifiuti zero” che si pone come scopo l’azzeramento della frazione indifferenziata da conferire in discarica e quindi l’eliminazione del problema dello smaltimento dei rifiuti.
Molte sono le città coinvolte in questo percorso in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley) l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), della Nuova Zelanda, del Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires e alcune città del Regno Unito.
Inoltre assieme a
Piombino (LI) Colle Val d'Elsa (SI), Scandicci (FI), Empoli (FI), Montespertoli (FI) e Monsummano (PT) è tra i comuni toscani più “ricicloni” d’Italia.

La realtà versiliese è diversa da quella del sopraccitato comune (sopratutto legato al settore turistico), ma non per questo non è possibile applicare lo stesso criterio. A Viareggio già da tempo in due quartieri viene condotta la raccolta porta a porta, così anche nel centro del comune di Massarosa, i risultati sono incoraggianti ma il sistema deve essere ancora molto affinato. Inoltre è di pochi giorni fa la notizia che anche a Camaiore è partita la raccolta porta a porta che riguarda soprattutto stabilimenti balneari che rappresentano un settore critico per questo genere di operazioni.

Se l’esperimento riuscirà non ci saranno più scuse, la raccolta differenziata dovrà essere estesa a tutta l’area versiliese. Non solo perché ne va della nostra salute, ma anche delle nostre tasche e dei bilanci comunali, già dissestati per altre motivazione e che non possono continuare a sopportare un esborso permanente dovuto al problema rifiuti.
La raccolta differenziata è un vantaggio per tutti.
La strada è difficile, si tratta di cambiare radicalmente la mentalità di tutti, normali cittadini, imprenditori e turisti, abituandola ad una diversa tipologia di smaltimento dei rifiuti, certo più faticosa ma anche più vantaggiosa, per far si che il cambiamento si rifletta sulla società tutta e anche su chi specula sulla produzione dei rifiuti.

I Grilli Versiliesi già da tempo si interessano d questo problema e sono disponibili a collaborare con qualsiasi amministrazione di qualsiasi colore politico (che per altro non ci interessa minimamente) che si voglia impegnare in questa operazione.
Se c’è la volontà il cambiamento è possibile.

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